HARD BREXIT E POSSIBILI CONSEGUENZE IVA E IN AMBITO DOGANALE

News / Fisco e consulenza aziendale - giovedì 21 mar 2019 | A cura dell'Ufficio Stampa


In vista dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea prevista per il prossimo 29 marzo (Brexit), l’Agenzia delle Dogane ha pubblicato le Linee guida sulle possibili ripercussioni in ambito Iva e doganali in caso di uscita senza accordo (Hard Brexit).

 

Conseguenze in ambito Iva

Le Dogane ricordano che, in assenza di un accordo, a partire dal 30 marzo 2019, le cessioni di beni effettuate da un soggetto IVA nazionale nei confronti di un operatore economico stabilito nel Regno Unito e, viceversa, gli acquisti di beni da un soggetto iva UK non potranno essere più qualificate come “cessioni” (art.41 DL n.331/93 convertito in Legge n.427/93) o “acquisti” intracomunitari (art.38 DL n.331/93 convertito in Legge n.427/93), bensì “esportazioni” e “importazioni”.

 

ATTENZIONE quindi alle spedizioni di merci da/verso il Regno Unito che potrebbero iniziare prima ma concludersi dopo il recesso.

 

Conseguenze in ambito doganale

A partire dal 30 marzo 2019, gli scambi UE/Regno Unito, in considerazione del fatto che quest’ultimo, dopo il recesso, dovrà essere considerato un paese terzo, le Linee guida forniscono una sintetica rassegna degli adempimenti e degli istituti di carattere doganale riferibili agli scambi UE/Paesi terzi.

 

L’Agenzia delle Dogane ricorda, infine, che la Brexit è in costante evoluzione e soggetta a continue modifiche, per cui invita gli operatori a mantenersi aggiornati e seguire le future indicazioni in merito.

 

Gli uffici fiscali dell’Associazione restano a disposizione per ulteriori chiarimenti.


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