SIGLATO L’ACCORDO PER LA SOSPENSIONE DELLA QUOTA CAPITALE DEI MUTUI

News / Credito e incentivi - mercoledì 29 feb 2012 | A cura dell'Ufficio Stampa


 

 

È stata firmata oggi a Roma l’intesa “Nuove misure per il credito alle PMI” dall’ABI e da tutte le associazioni di rappresentanza delle imprese di tutti i settori economici.

L’obiettivo dell’accordo è assicurare la disponibilità di adeguate risorse finanziarie alle imprese che, pur registrando tensioni sul versante finanziario, presentano comunque prospettive economiche positive.

 

GLI INTERVENTI FINANZIARI PREVISTI PER LE IMPRESE SONO DI 3 TIPI:

 

1) Operazioni di sospensione dei finanziamenti.

 

Sospensione per 12 mesi della quota capitale delle rate di mutuo, e quella per 12 o 6 mesi della quota capitale prevista nei canoni di leasing “immobiliare” e “mobiliare”.

Possono essere ammesse alla sospensione le rate dei mutui e delle operazioni di leasing finanziario che non abbiano già usufruito della sospensione prevista dall’Avviso comune del 3 agosto 2009. Le rate non devono essere scadute da oltre 90 giorni.

 

2) Operazioni di allungamento dei finanziamenti.

 

È prevista la possibilità di allungare la durata dei mutui in essere, a condizione che non abbiano già usufruito della medesima opportunità prevista dall’accordo del 16 febbraio 2011.

Il periodo massimo di allungamento è pari alla durata residua del mutuo in questione.

In ogni caso il periodo di allungamento non potrà essere superiore a 2 anni in caso di mutuo chirografario e 3 anni in caso di mutuo ipotecario.

 

E’ prevista la possibilità prorogare fino a 270 giorni le scadenze delle anticipazioni di crediti certi ed esigibili (s.b.f. e anticipi su fatture).

L’allungamento può avvenire in un’unica soluzione o in più soluzioni ed è da intendersi come dilazione massima della scadenza originaria. Ad esempio, un credito originariamente scadente a 90 giorni, potrà essere prorogato al massimo di altri 180 giorni.

 

3) Operazioni per promuovere la ripresa e lo sviluppo delle attività.

Alla luce delle agevolazioni fiscali previste dal decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 per le imprese che avviano processi di rafforzamento patrimoniale le banche si impegnano a concedere un finanziamento proporzionale all'aumento dei mezzi propri realizzati dall’impresa.

 

BENEFICIARI

 

Le piccole e medie operanti in Italia di tutti i settori, definite dalla normativa comunitaria; vale a dire le imprese con meno di 250 dipendenti e con fatturato minore di 50 mln di euro, oppure

con totale attivo di bilancio fino a 43 mln di euro. Al momento della presentazione della domanda devono essere “in bonis”, ossia non devono avere nei confronti dalla banca“sofferenze”, “partite incagliate”, “esposizioni ristrutturate” o “esposizioni scadute/sconfinanti” da oltre 90 giorni.

Le banche s’impegnano a fornire una risposta di norma entro 30 giorni. Nel caso l’impresa non abbia ritardati pagamenti, le domande per sospensione delle rate di mutui dei canoni di leasing e di allungamento a 270 giorni delle scadenze del credito a breve per sostenere le esigenze di cassa s’intendono ammesse dalla banca, salvo esplicito rifiuto.

Le banche che decidono di aderire all’accordo lo comunicano all’ABI, impegnandosi a renderlo operativo entro 30 giorni. Le richieste dovranno essere presentate dalle imprese entro il 31 dicembre 2012. Le domande di allungamento dei mutui che a questa data dovessero essere ancora in sospensione potranno essere presentate entro il 30 giugno 2013.

 

 

 

ALTRI ACCORDI PREVISTI NEI PROSSIMI 2 MESI

 

Nel corso dei prossimi 2 mesi c’è l’impegno a definire nuovi accordi per:

- favorire il finanziamento per la realizzazione di nuovi ordini, incoraggiare progetti di

investimento e il consolidamento delle passività;

- agevolare un rapido smobilizzo dei crediti delle imprese nei confronti della Pubblica

Amministrazione, attraverso la certificazione dei crediti in modo da qualificarli certi ed

esigibili, oppure attraverso altre forme di anticipazione di questi crediti;

- valorizzare il ruolo dei Confidi e dei fondi pubblici di garanzia ai fini di un ampliamento

delle possibilità di accesso al credito da parte delle PMI.

 


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