BANCHE: CAMBIATE LE REGOLE PER LA SEGNALAZIONE DEGLI SCONFINAMENTI

News / Credito e incentivi - venerdì 02 mar 2012 | A cura dell'Ufficio Stampa


Dal 1° gennaio 2012 le banche italiane devono segnalare gli sconfinamenti rilevati rispetto alle linee di credito concesse dopo 90 giorni, invece che dopo 180. Al termine del 2011 è scaduta, infatti, la deroga temporanea prevista da Basilea 2. Per il credito retail, cioè il credito concesso alle Piccole e medie imprese industriali e agli gli enti pubblici resta invece in vigore la deroga permanente, che permette alle banche che utilizzano sistemi di rating interni di continuare a segnalare gli sconfinamenti dopo 180 giorni. Anche per il credito retail, Basilea 3, che dovrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2013, prevede l’abolizione di questa deroga permanente. Si tratta di un’ipotesi non immediata ma che, quando entrerà in vigore provocherà certamente qualche problema alle imprese.

Già ora tuttavia, le banche che non dispongono di sistemi di rating interni devono segnalare seguendo le nuove disposizioni, con i riflessi negativi che si possono immaginare. Per questo motivo è importante la collaborazione sancita da un recente accordo fra le Banche e le associazioni di categoria.

Le banche che hanno aderito all’iniziativa “s’impegnano a esaminare tempestivamente le posizioni delle imprese”. L’accordo prevede anche che: “Ferma restando la piena autonomia della banca nella valutazione del merito creditizio dell’impresa, l’esame mirerà a valutare le effettive necessità finanziarie delle imprese e il rapporto fra le linee accordate e gli utilizzi, nonché ad evidenziare gli sconfinamenti sopra la soglia di rilevanza, focalizzando l’attenzione sull’entità e la durata dei medesimi”. Il Protocollo stabilisce anche la possibilità di interventi ad hoc, considerando di “valutare insieme all’impresa cliente eventuali soluzioni personalizzate per il rientro dagli sconfinamenti, anche ricorrendo a forme tecniche di finanziamento sostitutive”.

L’impegno di tutti è diretto ad evitare che l’applicazione delle disposizioni previste da Basilea provochi penalizzazioni per le banche e le imprese, già messe a dura prova dalla crisi.
 


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