SANT'AGATA SUL SANTERNO: AZIENDE NEL MIRINO DELLA CRIMINALITA' ORGANIZZATA. LE NOSTRE PROPOSTE

News / Ufficio sindacale - mercoledì 22 giu 2016 | A cura dell'Ufficio Stampa


Confartigianato è estremamente preoccupata della recrudescenza di atti criminali compiuti ai danni delle aziende artigiane e commerciali insediate a Sant'Agata sul Santerno, nell'area ad est del Santerno (Via San Martino - SP 253, Via Ricci Curbastro etc.).
 
Non si tratta più, a parere di Confartigianato, di casi di microcriminalità o furti estemporanei, ma di vere e proprie azioni organizzate che riescono ad eludere sistemi di allarme e sistemi di sicurezza anche di buon livello.
 
L'Associazione, che nei prossimi giorni chiederà un apposito incontro al Prefetto di Ravenna (dove non si parlerà solo di Sant'Agata, visto che purtroppo recentemente vi sono stati anche altri casi in provincia), è convinta che non solo occorra intensificare il controllo del territorio, ma anche approfondire con indagini serrate e specifiche questa tipologia di azioni criminali.
 
In ogni caso, alla luce dei risultati fino ad oggi unanimemente giudicati positivi ottenuti dal complesso sistema di videosorveglianza installato nell'Area Artigianale Bassette nei pressi di Ravenna, Confartigianato chiederà all'unione dei Comuni della Bassa Romagna di porre in essere, al più presto possibile, un simile sistema a servizio della zona interessata.
 
"Spesso l'opinione pubblica tende a considerare, forse per assuefazione, questi furti, come parte dei rischi d'impresa. Non è così - dice il Segretario della sezione lughese di Confartigianato Luciano Tarozzi - quando un'azienda subisce un furto da centinaia di migliaia di euro, compresi i danni alle strutture, non sempre, in questo contingente economico, riesce a risollevarsi, anche perchè le assicurazioni, oltre ad essere molto onerose, non coprono tutto e le franchigie sono altissime. Ne va, spesso, della prosecuzione dell'attività, con annessi ovviamente posti di lavoro e reddito delle famiglie, che sono messi a rischio."
 
"Ecco perchè chiediamo più videosorveglianza, più controllo del territorio e più indagini - conclude Tarozzi - così come chiediamo maggiori verifiche sul traffico da e per i paesi dell'est Europa, che spesso risultano essere i mercati di destinazione di tanti beni rubati: biciclette d'alta gamma, motoveicoli, autoveicoli, attrezzature industriali."

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