AUMENTO DEL COSTO DEL DENARO: L’ALTRA EMERGENZA

News / Ufficio sindacale - venerdì 07 ott 2022 alle 09:25 | A cura dell'Ufficio Stampa


Come se non bastassero i folli rincari dell’energia e delle materie prime, le imprese dovranno sopportare anche gli effetti dei ripetuti aumenti dei tassi decisi dalla BCE. L’aumento del costo del denaro, in una fase già molto difficile e prospettive incerte per investimenti e occupazione, è un problema ulteriore. Una situazione che preoccupa e che ha portato la nostra Associazione a lanciare l’allarme sui problemi di liquidità delle imprese che sono già evidenti in un periodo come questo che, tra l’altro, corrisponde al termine del periodo di preammortamento dei mutui COVID e al termine delle moratorie.

Per Confartigianato, infatti, è ora necessario affiancare, alle misure adottate dal Governo per alleviare il caro bollette, provvedimenti altrettanto incisivi per affrontare l’emergenza-liquidità ed i debiti contratti dagli imprenditori negli ultimi anni.

Innanzitutto occorre prolungare gli strumenti e i meccanismi di agevolazione sulle garanzie dei prestiti. Contemporaneamente introdurre nuove moratorie e agevolazioni per la ristrutturazione dei finanziamenti almeno fino alla conclusione della crisi energetica.

E ancora, servirà mettere in sinergia e potenziare le forme di garanzia privata offerte dai Consorzi fidi con gli strumenti pubblici come il Fondo per le Pmi e Sace.

Alle banche dovrà essere consentito un margine di flessibilità di azione nella valutazione delle situazioni critiche, permettendo loro di accordare a famiglie e imprese rinegoziazioni, moratorie di pagamento o proroghe di moratorie in essere, senza l’obbligo di classificazione forborne o, addirittura, default secondo la regolamentazione europea in materia.

Il Fondo di garanzia per le Pmi, deve essere dotato di risorse adeguate a potenziarne l’attività in base alle esigenze delle imprese e all’andamento della congiuntura economica.

Da ultimo, per garantire liquidità alle piccole imprese dovranno essere liberati i crediti fiscali bloccati per i lavori incentivati dai bonus edilizia anche con il coinvolgimento di un acquirente di ultima istanza come Poste e Cassa Depositi e Prestiti.


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