AUMENTO TARIFFE SMALTIMENTO RIFIUTI: PREOCCUPAZIONE E DISAPPUNTO

News / Ufficio sindacale - giovedì 08 set 2011 | A cura dell'Ufficio Stampa


            

Dal 2006 le regole del servizio di smaltimento rifiuti non sono più di competenza dei Comuni, ma fissate dall’Agenzia d’ambito Territoriale Omogenea (ATO). Nei giorni scorsi ATO ha illustrato alle Associazioni Imprenditoriali le linee del piano per la determinazione delle tariffe per il servizio di gestione dei rifiuti urbani per il 2011.

 

L'aumento medio della tariffa sarà dell'8,5%. In pratica, in un solo anno, un aumento pari a quello che complessivamente si era registrato nei primi 5 anni di validità della convenzione di servizio, che è stato dell'8,4%.

 

Un aumento in pratica retroattivo, perchè siamo ormai in settembre, e questi aumenti validi per l'anno in corso, saranno recuperati all''inizio del 2012.

 

Inoltre l'8,5% è un aumento medio, perchè per alcune tipologie d'aziende gli aumenti, dovuti anche all'uniformazione delle tariffe in tutto il territorio della provincia di Ravenna, saranno decisamente maggiori.

 

Nei comuni della collina, nei quali fino ad oggi si applicavano le tariffe più agevolate, sarebbero previsti aumenti anche oltre l'80%. Per il 2011 questi aumenti saranno ridotti al 33% grazie all'utilizzo di risorse proprie dell'Amministrazione Provinciale.

 

Per fare un esempio: un'impresa metalmeccanica, che occupi 2.000 metri quadrati, avrà una maggiore spesa per un importo variante da 410 a 976 euro. L'incremento più alto toccherà ad un'azienda di questa tipologia operante sul territorio di Brisighella che se non vi fosse “l’ombrello” della Provincia (che peraltro è certo solo per il 2011), sarebbe andata a pagare ben 2478 euro in più.

A questi costi si aggiungono, naturalmente, quello relativi allo smaltimento dei rifiuti speciali non conferibili al servizio di nettezza urbana.

 

Confartigianato, Cna, Associazione Confindustria Ravenna, Confapi Ravenna, Confcooperative, Lega Coop., AGCI in un documento comune, rilevano come in un momento come questo, nel quale la crisi sta mettendo alle corde un numero sempre più grande di aziende, strette tra la riduzione delle commesse e del volume di affari ed una concorrenza internazionale sempre più agguerrita ed avvantaggiata da minori costi aziendali, ed alla luce del fatto che i soci dell'ATO sono i Comuni, sarebbe fondamentale garantire l'invarianza della pressione fiscale e tariffaria.

 

Questo continuo aumento di imposte e tariffe, in questo caso addirittura retroattivo e quindi impossibile da calcolare nei budget aziendali, non fa che indebolire il nostro tessuto imprenditoriale, con ovvie ricadute, purtroppo, anche sulla tenuta occupazionale.

 

Le Associazioni imprenditoriali lanciano quindi un appello affinchè le Amministrazioni Comunali si riapproprino del proprio ruolo di controllo ed indirizzo, esercitando una verifica costante sulle tariffe applicate dalle Aziende pubbliche locali. Anche su questo fronte si gioca la competitività del nostro sistema economico e sociale.

 

Ravenna, 8 settembre 2011

 

Confartigianato - Cna - Confindustria Ravenna - Confapi Ravenna- Confcooperative - Lega Coop. - AGCI

della provincia di Ravenna

 


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