IMU: PREOCCUPAZIONI ANCHE NEI COMUNI DEL LUGHESE

News / Ufficio sindacale - venerdì 30 mar 2012 | A cura dell'Ufficio Stampa


La preoccupazione del mondo imprenditoriale è forte anche in merito all’applicazione dell’IMU da parte dei Comuni della Bassa Romagna; sarà infatti una vera e propria batosta quella che subiranno le Imprese del nostro territorio quando verrà applicata la nuova imposta sugli immobili.
Le comunicazioni che le varie Amministrazioni stanno facendo ai Consigli Comunali, ipotizzano che la manovra di bilancio di quest’anno si fonderà sostanzialmente sull’applicazione di aliquote, per quanto riguarda gli immobili destinati alle attività economiche, che nella maggior parte dei Comuni, si attestano oltre la metà dell’aumento possibile.
Nel prendere in esame alcune tipologie di immobili a destinazione economica, con l’applicazione della nuova imposta, gli aumenti, rispetto all’ICI, saranno mediamente del 90%  per un parrucchiere, del 119 % per un’attività dell’artigianato di servizio e del commercio e del 62%  per le attività svolte in capannoni destinati alla produzione.
Se all’IMU aggiungiamo gli aumenti già deliberati per la tariffa rifiuti che interessa il sistema delle imprese e che ha determinato un aumento di oltre il 7%, ci rendiamo conto dell’ulteriore peso impositivo che deve sopportare il sistema economico delle piccole medie imprese.

E’ comprensibile la difficoltà dei Comuni nel cercare di far quadrare i bilanci ma non è accettabile che a pagare sia prevalentemente il tessuto imprenditoriale soprattutto in un momento in cui la crisi economica, le difficoltà di accesso al credito ed i tempi di incasso rendono estremamente difficile la gestione delle imprese.
E’ per questo motivo che non possiamo sottrarci,  non solo come rappresentanza di impresa ma anche a nome del più generale interesse e per far si che il territorio mantenga intatta la propria competitività, ad appellarci ai Comuni ed alla loro discrezionalità di applicazione dell’IMU, affinchè tengano in debito conto il contesto generale odierno che vede purtroppo molte imprese in fortissima difficoltà.
E’ fondamentale evitare che il nostro sistema produttivo sia caricato oltre misura di aumenti di imposte e tariffe.
La tutela del sistema economico del territorio deve essere una delle principali priorità che le Amministrazioni locali devono fissarsi nell’agenda dei propri lavori.
Il mondo dell’artigianato e della piccola impresa è sempre stato il punto di forza della nostra economia. 

Confartigianato e Cna, in un comunicato stampa unitario inviato agli organi di stampa locali, rilevamo che non si sono mai tirate indietro quando si è trattato con le Amministrazioni Pubbliche delle problematiche connesse al territorio dove lavorano e vivono i nostri imprenditori. "In questi anni abbiamo affiancato, proposto e sostenuto progetti con gli Enti Locali contribuendo, a nostro avviso, alla crescita complessiva del territorio (vedi la costruzione ancora in essere dell’Unione dei Comuni).
Occorre un ulteriore salto di qualità, un ulteriore sforzo, da parte della Pubblica Amministrazione, nell’ottica di una completa razionalizzazione della propria organizzazione che porti al superamento delle resistenze della burocrazia e dei campanilismi.
Infine, stante l’attuale situazione di crisi riteniamo che il Governo Monti debba affrontare decisamente e con urgenza anche la revisione del patto di stabilità, allentandone i vincoli, per consentire alle amministrazioni locali virtuose di poter riavviare concreti piani di investimento sul territorio e ridurre i tempi di pagamento nei confronti delle Imprese."

 


In PDF la tabella contenente alcuni esempi relativi alla comparazione tra l'applicazione dell'ICI con la nuova imposta


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