Nei giorni scorsi, a Bruxelles, Consiglio Ue Competitività ha rinviato al prossimo semestre, a guida lettone, la decisione sull’obbligo di indicazione di origine controllata contenuto nella proposta di Regolamento sulla sicurezza dei prodotti.
Preoccupato il commento di Giorgio Merletti, Presidente nazionale di Confartigianato, l’Associazione che da anni è in prima linea nella difesa dei valori del ‘Made in Italy’:“Prendiamo atto che l’Italia ha perso una grande occasione per difendere l’origine dei nostri prodotti e per valorizzare il patrimonio manifatturiero rappresentato da 596.230 imprese con 16.274.335 addetti, di cui il 58% in micro e piccole imprese fino a 20 addetti. Con questi numeri, se non è l’Italia a difendere l’identità delle produzioni, quale altro Paese europeo è più interessato?”.
“Stupisce e preoccupa, infatti - sottolinea Merletti - che, proprio nel momento in cui il Governo dedica impegno e risorse per valorizzare le produzioni made in Italy e per rilanciare investimenti e consumi, in ambito europeo il risultato dell’azione della Presidenza italiana vada in direzione opposta”.
Confartigianato continuerà a battersi affinchè l’Europa riconosca e approvi l’obbligo di indicare il marchio ‘made in’ sui prodotti al fine di garantirne la piena tracciabilità, come già avviene nei principali Paesi aderenti al WTO (ad esempio USA, Giappone, Canada e Corea). Ne va della difesa del patrimonio manifatturiero dell’artigianato e dell’impresa diffusa, del diritto dei consumatori a una corretta informazione sull’origine dei beni acquistati, della lotta al grave fenomeno della contraffazione.