“Una riforma degli appalti più vicina alle piccole imprese”. E’ questo il commento di Tiziano Samorè, Segretario della Confartigianato provinciale di Ravenna, sulle misure previste dal nuovo Codice degli appalti varate ieri dalla Camera. Secondo l’Associazione di Viale Berlinguer, infatti, le modifiche al Codice degli appalti accolgono le sollecitazioni a valorizzare il ruolo delle aziende artigiane, micro e piccole imprese, contribuendo a risolvere il grave problema dei ritardi di pagamento, semplificando le norme sulla materia e garantendo maggiormente la trasparenza nella filiera degli appalti, dando così attuazione al principio "Think Small First" - "pensare innanzitutto al piccolo" dello Small Business Act.
“In particolare – sottolinea Samorè – apprezziamo, sul fronte dei pagamenti, le misure che obbligano la stazione appaltante al pagamento diretto dei subappaltatori in caso di inadempimento da parte dell'appaltatore o su richiesta del subappaltatore. Così come è importante, per migliorare l’accesso delle aziende artigiane, micro e piccole imprese agli appalti, il riferimento alla suddivisione in lotti di lavorazione o prestazionali”.
Altrettanto positivi per Confartigianato, i criteri premiali per valorizzare, negli appalti sotto-soglia, la modalità a ‘chilometro zero’ puntando sulle aziende ‘di prossimità’ rispetto al luogo di esecuzione dei lavori e che si impegnano ad utilizzare manodopera locale.
Il comparto delle costruzioni è da sempre un settore economicamente di prioritaria importanza per il territorio della provincia di Ravenna, sia per le eccellenze che esprime in termine di know how e organizzazione d’impresa, sia per il radicamento che ha nella società, ad esempio con una delle prime Scuole Edili d’Italia. In questi anni però è stato uno dei settori più colpiti dalla crisi. Dal 2008 al 2014, infatti, le imprese iscritte alla cassa edile provinciale, e cioè quelle con dipendenti, sono diminuite del 53%, passando da 1.199 a 564. Il dimezzamento del numero delle imprese ha portato a una riduzione del 58% dei lavoratori e del 54% delle ore retribuite valutabili in oltre 60 milioni di euro.
“Da tempo chiediamo provvedimenti straordinari ed attenzioni mirate, da parte anche degli Enti Locali, affinchè il comparto torni ad essere fonte di sviluppo e occupazione per il nostro territorio, sottolineando inoltre come le gare al massimo ribasso spesso si trasformino in boomerang, per le comunità, a causa di lavori non eseguiti correttamente o lasciati fermi per anni a causa degli strascichi dovuti ad interruzioni dei lavori, fallimenti, abbandoni.
Ora ovviamente valutiamo più che positivamente l’esclusione del solo ricorso del criterio del massimo ribasso nell’ambito dell’offerta economicamente più vantaggiosa per gare ad alta intensità di manodopera e la riduzione degli oneri documentali a carico delle imprese in un'ottica di semplificazione. Confidiamo ora – è la conclusione di Samorè – nella rapida e definitiva approvazione da parte del Senato e ci auguriamo che i decreti legislativi di attuazione della delega tengano nel debito conto tutti i criteri introdotti dal Parlamento".
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