News / Fisco e consulenza aziendale - venerdì 22 dic 2017 | A cura dell'Ufficio Stampa
La Legge123/2017 (Decreto Mezzogiorno) introduce importanti novità sulle buste in plastica, recependo la Direttiva UE 2015/720.
Dal 1/1/2018 le buste della spesa dovranno essere biodegradabili e compostabili. Il provvedimento riguarda quelle con e senza manici, quelle leggere ed ultraleggere, adibite al trasporto di merci e prodotti di gastronomia, macelleria, pescheria, ortofrutta e panetteria. Secondo la norma UNI EN 13432 dovranno avere un contenuto minimo di materia prima rinnovabile di almeno il 40% e dovranno essere distribuite esclusivamente a pagamento.
In particolare, a partire dal 1° gennaio 2018 le buste con spessore della singola parete inferiore ai 15 micron, con o senza manici, utilizzate per trasportare e/o asportare merci, per igiene e/o come imballaggio primario di prodotti alimentari quali carni, pesce, prodotti da forno e di gastronomia, frutta e verdura dovranno: essere biodegradabili e compostabili secondo lo standard internazionale UNI EN 13432; essere realizzate con un contenuto di materia prima rinnovabile di almeno il 40% (che dovrà diventare il 50% a partire dall’1.1.2020 e il 60% dall’1.1.2021) determinato in base allo standard UNI CEN/TS; disporre dell’idoneità per uso alimentare; essere cedute esclusivamente a pagamento.
Biodegradabilità, compostabilità e contenuto di materia prima rinnovabile dovranno essere certificati da organismi accreditati. Pesanti le multe per chi contravviene la legge: previste sanzioni da 2.500 fino a 100.000 euro. “
GLI ASPETTI FISCALI
Così come gli shopper per asporto merci, è previsto inoltre che le borse suddette vengano distribuite esclusivamente a pagamento, con distinta indicazione nello scontrino fiscale o in fattura.
In relazione quindi a quest’ultimo aspetto, il divieto di distribuzione gratuita farà emergere la necessità di evidenziare distintamente il prezzo di vendita nei documenti fiscali emessi nei confronti dei clienti laddove venga “ceduta” una borsa di plastica della spesa.
L’aliquota iva applicabile è il 22%; in conseguenza di ciò sarà necessario adeguare il registratore di cassa e prevedere un “reparto” riservato alle suddette operazioni. La norma parla infatti di “indicazione della voce distinta”.
Sarà quindi il tecnico addetto alla manutenzione a dover intervenire, anche su eventuale sollecito dell’imprenditore, per effettuare l’adeguamento.
Identica distinzione andrà apportata anche in fattura.
Escluse dall’obbligo di cui sopra le borse in tessuti e fibre naturali, in carta, in fibre di poliammide e in materiali diversi dai polimeri.
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