L’assemblea generale dei soci di Unifidi, consorzio fidi a cui fanno riferimento Confartigianato, Cna e Confindustria, riunita in sessione straordinaria in contemporanea con Artigiancredito Toscano ha approvato all’unanimità il progetto di fusione per incorporazione di Unifidi Emilia Romagna in Artigiancredito Toscano.
Il nuovo soggetto, che sarà operativo entro la metà di novembre si chiamerà ‘Artigiancredito - Consorzio Fidi della piccola e Media Impresa’ conterà circa 113.000 imprese associate e 1,2 miliardi di euro di garanzie in essere collocandosi al vertice dei Consorzi Fidi vigilati nel nostro paese.
Il capitale primario di classe 1 sarà di 103,8 milioni di euro con un Cet 1 del 15,86% ed un capital ratio del 16,50%.
La sede legale sarà a Firenze, Bologna rimarrà centro nevralgico con una sede secondaria con prevalente funzione commerciale atta a salvaguardare il rapporto con la rete distributiva associativa, le istituzioni locali, le associazioni imprenditoriale e l’importante esperienza maturata da Unifidi nella gestione di fondi pubblici regionali.
La fusione, nel rispetto delle esperienze maturate e competenze acquisite da ciascuna delle due società, consentirà di rispondere alle esigenze imposte dai mutamenti normativi e di mercato e di cogliere le opportunità di crescita.
Con l’approvazione del progetto di fusione, infatti, nasce un confidi di primario rilievo nazionale con una dimensione funzionale all’attuazione di nuove strategie operative con il sistema bancario, anche attraverso l’erogazione di nuovi servizi, e con altri attori del settore e dotato di risorse economiche e manageriali adeguate ad assicurare migliori standard qualitativi nell’offerta di servizi alle imprese socie, in modo da affrontare con successo le sfide imposte dal mercato della garanzia.
In particolare, la professionalizzazione, la patrimonializzazione e il raggiungimento di una maggiore dimensione del Confidi appare il percorso più virtuoso per efficientare un mercato, quello della garanzia, che non solo ha subito le stesse dinamiche negative del mercato del credito, ma in aggiunta ha accusato criticità peculiari dovute anche a una filiera nazionale della garanzia pubblico-privata non priva di difficoltà
L’avvio del nuovo soggetto si colloca in uno scenario di mercato caratterizzato dalla recente riforma del Fondo Centrale di Garanzia che rivitalizza il ruolo dei consorzi fidi quali partner di banche ed imprese nel complesso mercato del credito in particolare nella Regione Emilia Romagna attraverso l’apertura della sezione speciale che consente di incrementare la garanzia fornita al sistema bancario nell’interesse delle imprese del territorio.