Una recentissima analisi dell'Ufficio Studi di Confartigianato nazionale registra l'incremento dell’incertezza nelle settore delle Costruzioni ed il rallentamento della produzione, unito ad un calo della fiducia delle imprese. Un settore che rimane ancora fondamentale: le 499 mila Micro e Piccole Imprese rappresentano, a livello nazionale, l’89% dell’occupazione del comparto.
L’analisi degli ultimi dati congiunturali del settore delle costruzioni mette in luce qualche segnale di rallentamento dell’attività che si sovrappone al calo della produzione manifatturiera, condizionata dalla crisi tedesca.
Nel settore delle costruzioni sono attive 499 mila micro e piccole imprese che danno lavoro a 1 milione 161 mila addetti, pari all’88,6% dell’intero settore. Il 53% dell’occupazione, pari a 705 mila addetti, si concentra nelle 353 mila imprese artigiane.
Il confronto internazionale sull’andamento della produzione nelle costruzioni nei primi nove mesi del 2019 evidenzia per l’Italia, al netto degli effetti di calendario, un aumento tendenziale del 2,8%, performance superiore di 0,3 punti al +2,5% della media dell’Eurozona. Nel dettaglio il volume dell’attività di Edilizia e Installazione impianti sale del 3,1% in Germania, mentre l’Italia fa meglio di Francia (+1,4%); la Spagna è in controtendenza, registrando un calo della produzione del comparto dell’1,6%. Dall’analisi dei dati trimestrali si rileva un rallentamento: nel terzo quarto del 2019 si rileva una minima variazione congiunturale positiva dell’indice di produzione delle costruzioni (+0,1%) mentre su base tendenziale la dinamica dell’indice corretto per gli effetti di calendario – seppur positiva nel corso dell’anno – appare in progressivo rallentamento, fissandosi al +1,0% nel terzo trimestre del 2019. I dati sulla fiducia pubblicati stamane dall’Istat indicano, per il secondo mese consecutivo, un calo dell’indice di fiducia delle imprese delle costruzioni che rimane, comunque, su livelli superiori a quelli di dodici mesi prima.
Un segnale positivo proviene dalla riduzione della rischiosità finanziaria del comparto immobiliare. Il
Rapporto sulla stabilità finanziaria pubblicato dalla Banca d’Italia nei giorni scorsi evidenzia che i rischi per le banche derivanti dal mercato immobiliare sono su livelli contenuti e in particolare l’indicatore relativo al credito alle imprese di costruzione e alle agenzie immobiliari è ai minimi storici.
Sull’andamento del settore influisce il ritardo della domanda pubblica per investimenti; su questo fronte si registrano segnali positivi provenienti dalla spesa dei Comuni, come è già stato evidenziato in una
precedente analisi.