News / Associazioni di mestiere - giovedì 09 dic 2021 alle 09:44 | A cura dell'Ufficio Stampa
E' stato firmato l’accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dell’Area Alimentazione-Panificazione scaduto il 31 dicembre 2018.
Il contratto, che ha durata fino al 31 dicembre 2022, si applica ai rapporti di lavoro dei dipendenti delle imprese artigiane del settore alimentare, delle imprese del settore panificazione, oltre alle imprese non artigiane del settore alimentare fino a 15 dipendenti, incluse le imprese della ristorazione.
Per quanto riguarda la parte economica, è stato definito un aumento retributivo, a regime da luglio 2022, pari a 77 euro per il Livello 3A del Settore Alimentare e a 74 euro per il Livello A2 del Settore Panificazione. Prevista anche l’erogazione di un importo a titolo di Una Tantum pari a 140 euro, suddivisibile in quote mensili, o frazioni, e applicabile ai soli lavoratori in forza.
Per le imprese non artigiane del settore alimentare fino a 15 dipendenti l’aumento retributivo a regime sarà di 83,62 euro al 5° Livello. Per le imprese della ristorazione che svolgono attività di somministrazione sono invece state definite per la prima volta tabelle retributive specifiche.
Quanto alla parte normativa, è stata aggiornata la disciplina sul contratto a termine con la reintroduzione delle causali previste dalle parti contrattuali, rafforzata la normativa sulla stagionalità e introdotto per la prima volta il lavoro intermittente per l’assunzione dei lavoratori che svolgono attività di delivery a domicilio.
L’accordo, siglato tra le Associazioni artigiane (tra le quali ovviamente anche Confartigianato Alimentazione) e le rappresentanze Confederali, è il risultato di una lunga fase di trattative avvenute in piena fase pandemica e ha il merito di confermare il ruolo del contratto collettivo nazionale di lavoro quale strumento di tutela e garanzie per imprese e lavoratori in questa difficile fase di uscita dalla crisi. In particolare, il nuovo contratto contiene aspetti innovativi per quanto riguarda il lavoro intermittente e le attività di delivery a domicilio, i contratti a termine e prevede soluzioni di welfare adeguate ai settori interessati.
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