BALNEARI: LA RIFORMA PUO' ESSERE UNA BUONA BASE DI PARTENZA. ORA FONDAMENTALE L'ITER PARLAMENTARE

News / Associazioni di mestiere - mercoledì 16 feb 2022 alle 16:35 | A cura dell'Ufficio Stampa


Stabilimenti balneari, il Consiglio dei Ministri ha approvato la riforma delle spiagge in concessione. Il testo prevede una proroga al 31 dicembre 2023 di tutte le concessioni esistenti, dal primo gennaio 2024 l'assegnazione avverrà solo tramite gara.
 
Il provvedimento si pone l'obiettivo di spingere gli investimenti, tutelare i piccoli concessionari ed i lavoratori, di aumentare la qualità del servizio ed abbassare il costo di lettini e ombrelloni. Nell’affidare la concessione saranno tenuti in considerazione gli investimenti realizzati, la professionalità acquisita e gli obiettivi di politica sociale (sicurezza dei lavoratori, protezione dell’ambiente e salvaguardia del patrimonio culturale).
Saranno valorizzate l’esperienza tecnica e professionale già acquisite, senza precludere l’accesso a nuovi operatori. E sarà tutelato chi, nei cinque anni precedenti la gara, ha usato la concessione come prevalente fonte di reddito per sé e la sua famiglia. I concessionari uscenti riceveranno un indennizzo, a carico del subentrante, per il mancato ammortamento degli investimenti fatti e alla perdita dell’avviamento. Nella mappatura delle aree dovrà essere garantita la costante presenza di varchi per il libero accesso e l’accessibilità da parte di soggetti disabili. 
 
Confartigianato Imprese Demaniali su questo tema è impegnata da anni per evitare che l’attesa riforma mettesse davvero a rischio il futuro delle imprese balneari italiane, imponendo le modalità delle aste senza alcuna tutela.
 
“Abbiamo temuto che il provvedimento non tenesse conto del legittimo affidamento e non riconoscesse il valore degli investimenti realizzati negli anni” è la riflessione di Mauro Vanni, Presidente regionale di Confartigianato Imprese Demaniali “come sarebbe stato se fossero state accolte alcune delle diverse proposte presentate ai tavoli di lavoro degli scorsi mesi: In effetti le tutele ci sono, vengono solo citate in maniera generale. Si citano gli investimenti, il riconoscimento del valore dell’impresa sulle quali però è necessario, nel dovuto percorso parlamentare, definirne i confini”.
 
Confartigianato della Provincia di Ravenna, in rappresentanza dei propri operatori balneari, sostiene quanto rappresentato dal presidente di Confartigianato Imprese Balneari e da quanto dichiarato dall’assessore regionale Andrea Corsini, ovvero che questo atto rappresenta una buona base di partenza per un primo passo non scontato. Nella riforma si tiene conto di alcune di proposte e criteri che le Associazioni di categoria, in concerto con la Regione ed i Comuni della costa, hanno individuato come irrinunciabili e fondamentali: il riconoscimento del valore aziendale dell’impresa balneare, la remunerazione degli investimenti realizzati, il riconoscimento dell’esperienza maturata negli ultimi cinque anni nella gestione degli stabilimenti, la tutela del lavoro, ecc.. 
 
Diventa ora fondamentale che, nell’iter parlamentare della legge, si tenga conto di quanto richiesto, coinvolgendo i differenti territori della costa e che si definiscano correttamente e nei tempi congrui, le procedure, i criteri e le modalità per i bandi di gara.
 

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