News / Associazioni di mestiere - martedì 28 feb 2023 alle 09:11 | A cura dell'Ufficio Stampa
Una rappresentanza di Confartigianato è intervenuta ieri in audizione alla Commissione Finanze della Camera dei Deputati sollecitando le necessarie ed indifferibili modifiche al Decreto Legge n. 11 dello scorso 16 febbraio e riguardante i bonus in edilizia e la cessione del credito.
Per Confartigianato è urgentissimo intervenire su più fronti per risolvere la situazione in cui versano le imprese di costruzioni che hanno effettuato lavori utilizzando i bonus edilizia. Sono a rischio, a livello nazionale, 47.000 aziende e 153.000 posti di lavoro. Ecco perchè gli interventi per sbloccare i crediti fiscali incagliati devono essere attuati subito.
Secondo la nostra Confederazione è quindi necessario aumentare la capacità di assorbimento dei crediti da parte del sistema creditizio, anche attraverso l’individuazione di un acquirente pubblico di ultima istanza particolarmente necessario per i crediti di minore importo.
Va inoltre ampliato l’arco temporale di utilizzo dei crediti in compensazione. In assenza della necessaria capienza fiscale, le imprese che hanno nei cassetti fiscali i crediti perdono infatti una parte del credito loro spettante.
I rappresentanti di Confartigianato hanno poi sollecitato il rinvio della data, fissata al 17 febbraio 2023, entro la quale è necessario aver presentato la CILA per poter mantenere la possibilità di cessione/sconto del credito. Per il limitato valore dei lavori di edilizia libera non assistiti da CILA, la nostra Confederazione continua a chiedere che sia consentito al contribuente di autocertificare la data di avvio di tali lavori.
L'allarme che Confartigianato ha lanciato ai Deputati, nel corso dell'audizione, è che 'l’obiettivo della transizione green degli edifici non potrà essere raggiunto se, insieme con un sistema di agevolazioni sotto forma di detrazioni fiscali, non verrà mantenuta la possibilità della cessione dei crediti e dello sconto in fattura per alcune fattispecie, in particolare i soggetti con redditi bassi e privilegiando gli interventi su immobili con una classe energetica molto bassa e la ricostruzione degli immobili danneggiati da eventi sismici per i quali la detrazione del 110% è ammessa sino al 2025'.
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