News / Associazioni di mestiere - giovedì 20 apr 2023 alle 08:00 | A cura dell'Ufficio Stampa
I rappresentanti delle Associazioni di Categoria e le Organizzazioni Sindacali di Ravenna - Agci, Anaepa Confartigianato, Ance, Cna, Confcooperative, Legacoop, Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil - proseguendo il confronto con le Istituzioni locali, sono stati ricevuti lo scorso 18 aprile dal Sindaco di Ravenna Michele de Pascale, insieme a Federica Del Conte e Annagiulia Randi, rispettivamente Assessore ai Lavori Pubblici e allo Sviluppo Economico, al quale hanno espresso forte preoccupazione riguardo la problematica dei crediti da bonus edilizi, in particolare dal Superbonus 110%, rimasti incagliati dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, lo scorso 16 febbraio, del decreto che interrompe improvvisamente ed inaspettatamente la cessione dei crediti e lo sconto in fattura. Secondo le stime del Governo, si tratta di 19 miliardi di euro, già maturati, che se non pagati mettono a rischio 90.000 cantieri di ristrutturazione delle case delle famiglie italiane in corso in tutta Italia.
'La sottovalutazione di questo problema – hanno dichiarato le Associazioni di Categoria e le Organizzazioni Sindacali di Ravenna - rischia di condannare il nostro Paese a una brusca frenata e danni enormi per lavoratori, famiglie e imprese. Il blocco del mercato della cessione dei crediti fiscali sta infatti creando una vera e propria crisi sistemica nell’economia italiana: l’impossibilità di cedere sul mercato i bonus determina una carenza di liquidità nelle imprese di tutta la filiera delle costruzioni che le porterà, a brevissimo, al fallimento.
Gli effetti si estenderanno a tutti i settori collegati, ma colpiranno anche le famiglie beneficiarie degli interventi, con il rischio di decine di migliaia di contenziosi con i soggetti realizzatori e con le Autorità preposte ai controlli.
La prima emergenza è certamente lo sblocco dei crediti pregressi, su cui il Governo, anche in sede di conversione in Legge del Decreto, non ha ancora trovato soluzione, lasciando nella totale incertezza imprese, lavoratori e famiglie. A tal fine, le Associazioni e le Organizzazioni Sindacali propongono di invitare gli istituti di credito che ancora avessero capienza per farlo ad acquistare i crediti nei cassetti delle aziende, consentire immediatamente agli Istituti di credito di utilizzare gli F24 a compensazione dei crediti maturati dalle imprese di tutte le dimensioni, dai professionisti e dalle famiglie o, in ultima istanza, estendere i termini di utilizzo dei crediti comunicati fino al 31 marzo scorso. Le misure proposte, tuttavia, risultano assenti dal decreto-legge approvato dal Governo.
Per tutte queste ragioni abbiamo chiesto al Sindaco un suo tempestivo intervento affinché possa rappresentare al Governo e a tutti i livelli istituzionali, la grave situazione che incombe sull’intero comparto edile per gli effetti che il Decreto Legge 11/2023, nella sua attuale articolazione, potrebbe avere sul nostro territorio qualora non venissero prese dal Governo le necessarie misure di sblocco dei crediti incagliati e di programmazione del sostegno alla riqualificazione energetica e sismica del patrimonio immobiliare italiano per i prossimi anni'.
'I rappresentanti delle Associazioni di Categoria e delle Organizzazioni Sindacali delle costruzioni – è stato il commento di Michele de Pascale – ci hanno rappresentato le forti preoccupazioni e le sollecitazioni delle imprese e dei lavoratori del settore, che condividiamo pienamente. Siamo consapevoli delle forti ripercussioni che il decreto-legge avrà sul nostro territorio in termini di cantieri che si fermano, difficoltà delle famiglie, addetti dell’edilizia che rischiano il posto di lavoro.
Il Governo non può ignorare questo problema, deve necessariamente farsi carico di una soluzione se si vuole evitare un disastro economico e sociale che si abbatterà su famiglie e imprese che finora hanno agito nel pieno rispetto delle regole e delle Leggi vigenti, e che dunque non hanno responsabilità. Come ANCI e UPI stiamo già facendo pressioni al Governo affinché si trovi una soluzione, un sistema equo di incentivazione che ci permetta di intervenire sul patrimonio edilizio esistente. Ci impegneremo per portare e sostenere presso il Governo le vostre proposte e sollecitazioni'.
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