News / Associazioni di mestiere - martedì 07 mag 2024 alle 08:32 | A cura dell'Ufficio Stampa
Sono ormai alcuni anni che Confartigianato sta intervenendo, senza soluzione di continuità, nei confronti del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per chiedere soluzioni concrete al problema della lentezza e dei ritardi nel ritiro dei pneumatici fuori uso. Ora sembra che qualcosa si stia davvero muovendo.
E’ stata preannunciata dal Ministero, mediante apposito decreto, l’istituzione del Registro nazionale dei produttori e degli importatori di pneumatici per facilitare e garantire la gestione degli pneumatici fuori uso (PFU).
Il decreto prevede l’iscrizione dei soggetti obbligati al Registro per via telematica, attraverso il Portale messo a disposizione dalle Camere di commercio.
Attraverso l’apposita area riservata, le imprese trasmetteranno le informazioni per l’iscrizione e le comunicazioni periodiche relative ai dati sugli pneumatici immessi sul mercato e su quelli raccolti al termine del loro utilizzo. Gli operatori, le Amministrazioni e i cittadini potranno consultare sul portale tutte le informazioni sulla gestione degli PFU, le statistiche e gli elenchi di imprese iscritte.
Si tratta di uno strumento importante che va nella direzione sollecitata da Confartigianato per una migliore trasparenza e regolamentazione del flusso degli pneumatici, che auspichiamo possa contribuire a efficientare il servizio di raccolta PFU e garantire la sostenibilità del sistema.
Siamo in attesa di conoscere i dettagli sui contenuti di questo decreto e, non appena li avremo, forniremo tutti i dettagli sulla disciplina del Registro.
Confartigianato ha recentemente trasmesso al Ministero dell’Ambiente i dati di una rilevazione tra le aziende associate, dati che confermano un livello di inefficienza e inadeguatezza del servizio davvero inaccettabili per un Paese avanzato, con oltre 450.000 Kg di PFU inevasi.
Con l’occasione abbiamo rinnovato le nostre proposte al MASE per arrivare ad una urgente definizione della problematica riguardante la raccolta e la gestione degli pneumatici. Queste le richieste che siamo tornati a sollecitare:
• intensificare e concentrare il controllo dei flussi degli pneumatici a monte della filiera da parte degli Organi di Vigilanza competenti, con un’attenzione particolare alle vendite on-line. Ciò al fine di intercettare i flussi illeciti e contrastare le aree di illegalità presenti sul mercato, snidare le forme di evasione fiscale e del contributo ambientale e recuperare risorse a beneficio dell’economia, dell’ambiente e dell’intera collettività;
• sostenere e agevolare le imprese che operano regolarmente, attraverso un meccanismo di raccolta PFU vincolato alla legittimità degli operatori, che devono essere qualificati ai sensi della Legge 122/1992 (Disciplina Autoriparazione) e alla regolarità dell’acquisto degli pneumatici attestata da idonea documentazione, in modo tale da garantire l’effettività del servizio ritiro a fronte del pagamento del contributo. Ciò anche al fine di contrastare fenomeni di abusivismo e concorrenza sleale, evitando che i Consorzi procedano al ritiro presso operatori-gommisti che praticano irregolarmente la sostituzione di pneumatici, con i conseguenti rischi non solo per l’ambiente, ma anche ai fini della sicurezza stradale;
• rendere pubblici i dati di raccolta degli pneumatici da parte dei soggetti autorizzati (con le rispettive quote), eventualmente attraverso un portale pubblico;
• prevedere un nuovo Extra target, quale utile strumento di supporto per alleviare le difficoltà operative degli autoriparatori-gommisti legate all’accumulo degli pneumatici nelle officine, con il rischio di incorrere in pesanti sanzioni amministrative;
• rivedere il sistema di assegnazione dei quantitativi di PFU secondo criteri che rispondano alle effettive esigenze e specificità territoriali, superando i problemi di accorpamenti in macro-aree poco funzionali sul piano operativo.
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