DIRITTO ALLA RIPARAZIONE LA DIRETTIVA E' IN VIGORE. RECEPIMENTO ENTRO DUE ANNI

News / Associazioni di mestiere - lunedì 26 ago 2024 alle 09:43 | A cura dell'Ufficio Stampa


Il 30 luglio scorso è entrata in vigore la Direttiva europea n. 2024/1799 che fissa norme comuni per la promozione della riparazione dei beni. Ora gli Stati membri dell’Unione Europea hanno due anni di tempo per recepirla.

Per Confartigianato, da sempre, questa direttiva deve rappresentare una tappa per promuovere un’economia più sostenibile e circolare, e aprire prospettive per rilanciare l’attività dei piccoli riparatori indipendenti, creando per i consumatori un’alternativa alla cultura dell'usa e getta.

Nel settore delle riparazioni operano in Italia oltre 141mila imprese artigiani e piccole aziende, con 386mila addetti (dagli impiantisti ai sarti, dagli autoriparatori ai manutentori di ascensori fino ai riparatori di elettrodomestici e agli orologiai).

Da molti anni Confartigianato chiede che i riparatori indipendenti di beni personali e per la casa possano operare alle stesse condizioni dei riparatori autorizzati, vale a dire con il diritto di accedere liberamente a tutti i pezzi di ricambio e agli strumenti e alle informazioni tecniche fornite dai produttori.

Questo permetterebbe di eliminare le barriere e le disparità di trattamento che ancora oggi ostacolano migliaia di artigiani e piccole imprese nella loro attività sul mercato delle riparazioni.

Confartigianato confida in un’applicazione rapida e soprattutto sensibile alle aspettative delle piccole imprese italiane attive nei settori della riparazione, ma c'è più di qualche preoccupazione, anche alla luce di quanto avvenuto nel corso degli anni per quanto riguarda, ad esempio, le direttive Monti e BER in tema di autoveicoli, che ha visto spesso le Case costruttrici attuare azioni per sviare ai principi voluti dall'Unione.

'Nel testo iniziale della proposta di Direttiva UE – ha sottolineato nei giorni scorsi il Presidente nazionale Marco Granelli – c’erano questi principi. Alla fine, però, il testo della direttiva definitivamente approvato a luglio rimane ambiguo sull’accesso ai pezzi di ricambio da parte dei riparatori indipendenti e i prodotti riparabili sono pochi. Confartigianato auspica che, in fase di recepimento della direttiva in Italia, venga garantita effettiva equiparazione di condizioni tra riparatori indipendenti e autorizzati, garantendo l’accesso ai pezzi di ricambio, siano introdotti incentivi ai consumatori per favorire la riparazione dei prodotti, venga ampliata la lista dei prodotti riparabili.
La direttiva deve agevolare le imprese, quindi gli strumenti come la piattaforma per la riparazione o il modulo europeo di riparazione non devono tradursi in nuovi oneri amministrativi.


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