News / Associazioni di mestiere - venerdì 17 giu 2011 | A cura dell'Ufficio Stampa
Una circolare del Dipartimento di Sanità Pubblica dell'AUSL di Ravenna richiama l'attenzione sui contenuti della Legge n. 55 del 21 marzo 2005 che, oltre a prevedere la presenza obbligatoria del sale iodato in tutti i punti vendita del territorio nazionale, dispone che nell'ambito della ristorazione pubblica (bar e ristoranti) e di quella collettiva (mense e comunità) deve essere messo a disposizione dei consumatori anche il sale arricchito di sodio.
Si prevede inoltre che i punti vendita di sale destinato al consumo diretto espongano una locandina rivolta ad informare la popolazione sui principi e sugli effetti della iodoprofilassi.
"La norma in oggetto è stata emanata in quanto un adeguato apporto nutrizionale di iodio è necessario per il nostro organismo - si legge nella circolare - poichè tale elemento è il costituente essenziale degli ormoni prodotti dalla tiroide, che svolgono un ruolo importante per lo sviluppo del sistema nervoso centrale nelle prime fasi di vita e contribuiscono alla regolazione di molte funzioni metaboliche durante la vita adulta.
La carenza nutrizionale di iodio compromette la funzione tiroidea causando il gozzo e danni neurologici che si manifestano con una ridotta capacità intellettiva, uno scarso rendimento scolastico ed una minor capacità lavorativa. La strategia raccomandata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità per l'eliminazione dei disturbi da carenza iodica nella popolazione è di utilizzare come veicolo il sale alimentare, arricchendolo con opportune quantità di iodio.
Lo iodio contenuto nel sale arricchito, aggiunto al poco iodio contenuto naturalmente negli alimenti, consente di soddisfare il fabbisogno giornaliero. "A tale riguardo è importante sottolineare - prosegue la circolare dell'AUSL - che il consumo di sale arricchito di iodio non è in contrapposizione con le raccomandazioni per la riduzione del consumo di sale (non più di 4-5 gr. al giorno) finalizzata alla prevenzione dell'ipertensione e delle malattie cardiovascolari. Infatti la quantità di iodio aggiunta al sale di cucina (30 ppm) consente un apporto iodico adeguato con un consumo di sale contenuto nei limiti raccomandati.
Nonostante il programma nazionale di iodoprofilassi avviato sei anni fa con la Legge n. 55/2005, nel nostro Paese persiste una condizione di carenza nutrizionale di iodio che, seppure non severa, continua a determinare un'altra frequenza di gozzo e di altri disordini correlati alla iodocarenza".
Nell'ambito del nuovo Piano regionale di Prevenzione, la Regione Emilia Romagna si propone di incentivare il consumo di sale iodato nella ristorazione pubblica e collettiva, sia mediante informazione dei ristoratori, sia con verifiche dell'applicazione della Legge n. 55/2005 nel corso delle attività di controllo ufficiale svolta dal Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione negli esercizi di ristorazione.
La circolare del Dipartimento di Sanità Pubblica dell'AUSL, quindi, precisa che "tali verifiche saranno avviate a partire dai prossimi mesi".
News in Primo Piano
Altre Associazioni di mestiere
News per settore