INDAGINE CONGIUNTURALE SU 'QUELLI DELLE AREE ARTIGIANALI ...CHE CONTINUANO A RESISTERE'

News / Varie - martedì 09 dic 2014 | A cura dell'Ufficio Stampa


Per il terzo anno Confartigianato, con una propria rilevazione, mette in evidenza difficoltà e prospettive delle piccole e medie imprese insediate nelle aree artigianali del comune di Ravenna, in questo momento di grave crisi economica.

Le aree artigianali a molti sono zone semi sconosciute, luoghi “poco belli”, eppure in queste aree operano centinaia di piccole e medie imprese che in questi anni di durissima recessione economica hanno garantito e continuano a garantire lavoro e quindi reddito a migliaia di persone.
 
Continuare nell’azione di promuovere il mondo della piccola e media impresa, che sta vivendo un momento di grande difficoltà, è la motivazione che ci ha animato a chiedere, per il terzo anno consecutivo, 'come va?' alle nostre imprese associate collocate nelle aree artigianali, tramite l’invio di un questionario e la successiva elaborazione dei dati ricevuti. Da qui è scaturita l’indagine che abbiamo chiamato “Quelli delle aree artigianali”, prendendo in esame alcuni parametri aziendali quali: fatturato, ordini, personale dipendente, esportazioni, tempistiche di pagamenti, investimenti ed, infine, le imposte locali.
 
Il 53% delle imprese intervistate ha un massimo di 9 addetti (il 21% fino da 10 a 19 addetti e il 26 oltre i 19 addetti).
 
Nel 2014, rispetto il 2013 il 45,4% delle imprese intervistate, dichiara una diminuzione di fatturato che conferma, anche se con un leggero miglioramento nei confronti dell’anno passato il dato negativo.
 
Le previsioni per il 2015; il 27,7% prevede un’altra diminuzione del fatturato, il 22,3% delle imprese invece presume un andamento analogo a quello 2013 e il 27,7% immagina di migliorare le proprie performance di quest’anno e oltre un quinto degli intervistati non riesce a fare previsioni.
Sul tema del personale dipendente nel 2014 il 33,8% delle imprese dichiara di aver avuto personale che si è dimesso o è stato licenziato, oltre il 27,8% ha dichiarato di aver utilizzato gli ammortizzatori sociali e un 38,9% ha fatto delle assunzioni, un dato quest’ultimo positivo che controbilancia positivamente il dato del personale dimesso o licenziato. Per il 2015 si registra un aumento della possibile richiesta dell’utilizzo della cassa integrazione (38,9% delle imprese è interessato).
Il tema dei tempi di pagamento, la quasi totalità delle imprese utilizza come modalità di pagamento quella a 60 e 90 giorni che interessa rispettivamente il 70% e il 15%del fatturato. Il 30 % del fatturato delle imprese ha purtroppo modalità di pagamento superiore a 120 giorni. 
Il 65% degli intervistati ha registrato nel 2014 un aumento dei ritardi di pagamento che mediamente oscilla al 30% della tempistica definita contrattualmente.
 
Sul piano degli investimenti si evidenzia che negli ultimi tre anni il 78% delle imprese abbia fatto investimenti utilizzando per il 51% il credito ordinario o le leggi d’incentivo, il 21% tramite i Consorzi Fidi o Leasing e quasi un terzo tramite autofinanziamento.
 
 
In tema di imposte e tasse comunali l’indagine ha preso i dati contenuti nel Libro Bianco che Confartigianato ha presentato nel mese di settembre di quest’anno.
Una attività collocata nelle aree artigianali del Comune di Ravenna che utilizza un immobile di 2000 metri quadrati, accatastato in categoria D7 e con una rendita catastale di 6000 euro nel quadriennio 2011 - 2014 ha avuto aumenti di oltre il 35% per lo smaltimenti di rifiuti e del 96,97% per le imposte sugli immobili
 
Tassa-tariffa rifiuti
2011: 5.019,00
2014: 6.783,00
(+ 35,14%)
 
ICI - IMU
2011: 2.079,00
2014: 4.095,00
(+ 96,97%)
 
La rilevazione congiunturale, realizzata direttamente dal servizio fiscale della Confartigianato di Ravenna, è stata illustrata da Antonello Piazza, responsabile sindacale e vicesegretario provinciale. 
 
Per Tiziano Samorè, Segretario Provinciale di Confartigianato: "i dati raccolti in questa terza edizione della ricerca, confermano ancora la profondità di una crisi economica che incide davvero pesantemente anche sulle piccole e medie imprese insediate sul territorio comunale di Ravenna. 
Così come, purtroppo, siamo ancora a registrare raffreddamento dei consumi, caduta degli ordinativi, dilatazione dei tempi di pagamento e rarefazione del credito, che continuano a causare conseguenze pesantissime sulla stabilità delle aziende e riflettendosi sui livelli occupazionali. 
Tra l'altro, se lo scorso anno gli imprenditori intervistati intravedevano una piccola inversione di tendenza per il 2014, non solo questo non è accaduto, ma la percezione per il futuro non è positiva per il 2015.
Oltre alla crisi generalizzata che il Paese sta vivendo, c'è da sottolineare l'incidenza sempre crescente della fiscalità locale. In questi ultimi anni, più di una volta, come Confartigianato abbiamo approfondito l'analisi dei dati sulla tassazione per lo smaltimento dei rifiuti e le imposte sugli immobili. La tabella che abbiamo qui sopra riportato è lampante: credo che i Pubblici Amministratori locali non possano più esimersi dal tenere in considerazione questi dati: nel quadriennio 2011/2014 +35,14% il costo per 'l'immondizia' e +96,07% per le imposte sugli immobili. Con queste scelte, non si aiuta certamente il sistema delle imprese a garantire sviluppo e tenuta dei livelli occupazionali".
Tiziano Samorè ha poi lanciato un nuovo appello sull'importanza di rilanciare il comparto dell'edilizia, che in provincia di Ravenna 'pesa' per oltre il 40% delle imprese attive: "Le Associazioni dell'Artigianato della provincia di Ravenna hanno messo a punto una proposta di atto di indirizzo che è stata recentemente inviata a tutti i Sindaci dei Comuni della provincia di Ravenna, proprio mirata al rilancio del settore delle costruzioni, per promuovere e rafforzare la collaborazione tra il mondo delle piccole e medie imprese edili e gli Enti Locali, e proponendo che già nella predisposizione dei Programmi triennali ed elenco annuale di lavori pubblici si attui la ripartizione in lotti funzionali.
Abbiamo avanzato proposte mirate per quanto riguarda i lavori in economia, per la procedura negoziata, introducendo fra gli elementi di valutazione anche quello del Km zero, e per il subappalto, per il quale viene richiesto che sia la stazione appaltante a corrispondere direttamente al subappaltatore o al cottimista l’importo dovuto per le prestazioni eseguite.
Riteniamo che questo atto di indirizzo possa portare ad un miglioramento della qualità dei lavori pubblici, assicurando la sostenibilità del lavoro edile, la trasparenza la contribuzione, la legalità e la sicurezza nei cantieri edili nel rispetto della normativa sugli appalti pubblici".

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