News / Varie - giovedì 21 ott 2010 | A cura dell'Ufficio Stampa
Confartigianato nazionale giudica la direttiva UE sui tempi (e sui ritardi) di pagamento, 'un passo avanti per combattere il grave malcostume dei ritardi di pagamento di cui l’Italia ha il record negativo nell’Ue e che colpisce soprattutto i piccoli imprenditori, in alcuni casi costringendoli a chiudere l’azienda'. Per questo è fondamentale ed urgente che il nostro Paese la recepisca subito per dare uno strumento in più al rilancio dell’economia.
Così la nostra Confederazione commenta il via libera definitivo del Parlamento europeo alla direttiva sui ritardi nei pagamenti alle aziende private fornitrici di beni e servizi agli enti pubblici.
Tra il 2009 e il 2010 in Italia i tempi di pagamento si sono allungati mentre in Europa sono diminuiti. Quest’anno, infatti, i tempi medi di pagamento della Pubblica Amministrazione italiana nei confronti delle imprese fornitrici di prodotti e servizi sono aumentati di 58 giorni, arrivando a 186 giorni, contro i 63 della media UE. Anche nelle forniture private le imprese italiane registrano un aggravamento della situazione: i tempi medi di pagamento dei committenti nei confronti delle imprese private fornitrici di prodotti e servizi si sono allungati di 8 giorni arrivando a 96 giorni, a fronte di una durata media nell’Unione Europea di 55 giorni.
Il peggioramento dei ritardi dei pagamenti determina un costo in termini di maggiori oneri finanziari per la filiera delle imprese artigiane stimabile in 1.410 milioni di euro.
'Per arginare efficacemente il problema – va sottolineato – Confartigianato da tempo sollecita regole più stringenti e non eludibili per far rispettare i tempi di pagamento nelle transazioni tra privati e pubblica amministrazione, maggiori deterrenti contro i ritardi nelle transazioni tra privati e regole di garanzia e trasparenza nei pagamenti a favore dei subfornitori'
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