Confartigianato continua a partecipare ai tavoli aperti dal Governo per affrontare l’emergenza coronavirus e le ricadute enormi che questa comporta sull'economia nazionale. Ieri i rappresentanti della Confederazione sono intervenuti alle riunioni convocate dal Ministero dello Sviluppo economico e dal Ministero del Lavoro. In entrambi i confronti Confartigianato ha rappresentato le esigenze degli imprenditori nei territori dei focolai dell’epidemia e le ripercussioni sull'intero sistema produttivo italiano.
Nel corso del confronto con il Ministero dello Sviluppo economico è stata annunciata l’emanazione, nel Consiglio dei Ministri di venerdì prossimo, di un primo provvedimento legislativo d’urgenza a copertura delle esigenze di intervento immediato per il comparto produttivo, in affiancamento a quanto già fatto dal Ministero dell’Economia con il Decreto Ministeriale di prima sospensione degli adempimenti, che dovrà necessariamente essere integrato con adeguata norma primaria. E’ in corso la ricognizione complessiva delle risorse necessarie a sostenere le azioni che saranno adottate. Il Ministro dello Sviluppo Economico ha già individuato 100 milioni di euro da un capitolo immediatamente disponibile, che potranno essere messi nella disponibilità di spesa dello Stato.
Il Ministero ha anticipato i principali temi di attenzione del Governo e che saranno oggetto di specifici provvedimenti: definizione di un adeguato livello di priorità all’emergenza sanitaria per evitare la diffusione non controllabile e non gestibile dell’infezione; contrasto alle ripercussioni negative sull’immagine del Paese e del Made in Italy; semplificazione del sistema normativo e coordinamento serrato tra le diverse Istituzioni coinvolte; adeguata valutazione dei danni diretti e indiretti prodotti dall’emergenza, per la definizione di un perimetro pienamente coerente con le esigenze dei comparti produttivi; potenziamento del Fondo Centrale di Garanzia con interventi di “fast track” per i settori e i territori maggiormente coinvolti; proroga delle scadenze di ogni tipo, ivi compresi i bandi pubblici; garanzia di una adeguata sorveglianza sui prezzi per evitare manovre speculative; problematiche legate al blocco del commercio con la Cina; contrasto alle ricadute sul sistema del turismo; rinvio dell’entrata in vigore del “codice delle crisi d’impresa”; rafforzamento del confronto sui diversi tavoli settoriali già aperti al Ministero.
I rappresentanti di Confartigianato hanno evidenziato la necessità di interventi di sostegno alle esigenze immediate di liquidità di imprese e famiglie e di misure di sospensione degli adempimenti tributari e previdenziali e di ogni altro pagamento, dalle utenze ai mutui, da estendere anche alle cosiddette “zone gialle” e per i quali sono necessari interventi coerenti con l’incerto sviluppo dell’emergenza e, per questa ragione, non cristallizabili in un arco temporale definito e rigido. Altrettanto importante – secondo la Confederazione – affiancare agli interventi di emergenza un approccio di lungo periodo per contrastare gli effetti dell’emergenza coronavirus sull’immagine dell’Italia e del Made in Italy e sui settori del trasporto e della logistica.
Alla riunione con le parti sociali convocata al Ministero del lavoro, è stato annunciato il varo di un DPCM che prevede la possibilità di svolgere lavoro agile nei prossimi 15 giorni con procedure semplificate nelle aree considerate a rischio. Ha inoltre preannunciato alcuni provvedimenti che dovrebbero essere adottati in un decreto legge all’approvazione del Consiglio dei Ministri di venerdì 28 febbraio, in particolare per gli 11 comuni della zona rossa, ovviamente estensibili ove essa venisse ampliata: sospensione dei versamenti contributivi fino al 31/3/2020 in analogia con quanto previsto dal Ministero dell’Economia per i versamenti fiscali; indennità di 500 euro per 3 mesi per lavoratori autonomi, compresi artigiani e commercianti; previsione di una specifica causale della cassa integrazione guadagni ordinaria e per il Fondo di integrazione salariale; cassa integrazione guadagni in deroga per tutti i lavoratori non coperti da alcuna forma di ammortizzatore sociale. La CIG in deroga verrà gestita dalle Regioni. Secondo anticipazioni, la Cig in deroga dovrebbe integrare sia il Fondo di integrazione salariale sia il Fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato, ma si tratta di un aspetto sul quale le parti sociali presenti all’incontro hanno sollecitato ulteriori approfondimenti. Alla riunione è intervenuta anche la Ministra per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione Paola Pisano segnalando che verranno fornite tecnologie a chi lo richiede per facilitare il lavoro agile.
In definitiva, è assolutamente necessario che le aziende riescano ad affrontare questo periodo di ‘congelamento’, nella speranza che non si prolunghi troppo, senza dover rinunciare a quella forza lavoro che da sempre rappresenta il ‘capitale sociale’ delle imprese artigiane e delle PMI.
Allo scopo – rileva Confartigianato della provincia di Ravenna – vi sono degli strumenti previsti dai CCNL e dagli Accordi bilaterali che possono essere utilizzati. In quest’ottica le imprese aderenti che hanno in essere ordinativi o forniture nei confronti di Aziende inserite nelle ‘zone rosse’ con forte limitazione all’attività produttiva o che svolgono servizi nei confronti di scuole, asili, cinema/teatri o altre attività che ricadono tra quelle che hanno dovuto sospendere l’attività in funzione delle ordinanze regionali e del Ministero della Salute sono invitate a contattare i Consulenti di Confartigianato al fine di analizzare le possibili soluzioni percorribili.
Ovviamente continueremo a seguire con molta attenzione l'argomento.
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Ovviamente sono annullate tutte le attività formative del nostro Sistema Associativo, sia quelle previste da FORMart che quelle realizzate dal Servizio Ambiente e Sicurezza sul lavoro.
Annullati anche tutti gli incontri previsti dal 24 al 28 febbraio sulle novità della Legge di Bilancio.
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