‘È veramente incomprensibile l’accanimento ideologico mostrato da questo Governo contro il settore dell’oil & gas. Una nuova stretta all’operatività delle aziende, già alle prese con una crisi senza precedenti, metterebbe la parola fine ad un comparto che rappresenta, da anni, una delle eccellenze dell’economia e della tecnologia ravennati a livello mondiale’.
E’ questo l’amaro commento di Tiziano Samorè, Segretario provinciale di Confartigianato, sul ventilato emendamento ‘mannaia’ che metterebbe di fatto la parola fine all’attività estrattiva in Adriatico.
‘Come Confartigianato, siamo da sempre convinti che il metano sia il combustibile più pulito, tra quelli fossili, che si possa utilizzare per scaldare le nostre case, per produrre energia ed anche per muovere gli autoveicoli. Riteniamo che la scelta del Governo, di perseverare ancora nella direzione di bloccare le estrazioni italiane, sia assurda e controproducente’.
‘Che il futuro sia delle fonti rinnovabili è ovvio, ma è altrettanto ovvio che oggi non si sia ancora in grado di abbandonare i combustibili fossili. E se l’Italia ne abbandona l’estrazione, ovvio che dovrà poi approvvigionarsi al 100% da fornitori stranieri, gli stessi che poi andranno ad estrarre anche quel metano che noi lasceremo lì. Gli stessi a cui noi regaleremo ovviamente utili, know how e posti di lavoro’.
‘L’energia è un motore fondamentale della vita di cittadini ed imprese – conclude il Segretario di Confartigianato - un Paese moderno deve avere proprie risorse energetiche che vanno utilizzate, ricercate e sviluppate con le moderne tecnologie, la competenza ed il rispetto dell’ambiente come è stato fatto sino ad ora, soprattutto proprio grazie al metano. Il nostro territorio non può assistere passivamente a questa inutile, sbagliata e dannosa dismissione di un intero comparto’.