News / Varie - martedì 28 set 2021 alle 11:04 | A cura dell'Ufficio Stampa
È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge n.130/2021, con il quale il Governo è intervenuto per ridurre l'impatto degli aumenti di luce e gas previsti a partire dal prossimo 1° ottobre. In particolare, come già fatto nei mesi scorsi, è stato previsto un intervenuto sul fronte degli oneri generali di sistema per le utenze domestiche e non domestiche in bassa tensione (fino 16,5 KW), ma anche con una riduzione dell’aliquota IVA al 5% sul consumo di gas e con il rifinanziamento del cosiddetto 'bonus sociale' per cittadini in condizione di disagio economico.
Le misure adottate
Per ciò che riguarda il contenimento degli effetti dell’aumento dei prezzi del settore elettrico il governo ha previsto un intervento da 2 miliardi di euro. Di questi 700 milioni arriveranno dalle aste CO2 (ETS) e 500 milioni saranno garantiti da altre poste del bilancio dello Stato e saranno trasferiti alla Cassa per i servizi energetici ambientali (CSEA). A questi si aggiungono 800 milioni per azzerare gli oneri generali di sistema – per il quarto trimestre 2021 – per le utenze domestiche e le non domestiche in bassa tensione, cioè fino a 16,5 kilowatt.
Per ciò che riguarda invece gli aumenti delle bollette del gas, il governo interverrà con un taglio dell’IVA sulle fatture dell’ultimo trimestre. In sostanza le due aliquote previste a seconda dei consumi annuali, rispettivamente al 10% e al 22%, saranno portate al 5%. Un taglio che, secondo quanto riportato da autorevoli fonti di stampa, dovrebbe valere intorno ai 485 milioni di euro. A queste risorse vanno aggiunti 480 milioni di euro stanziati dal governo per azzerare gli oneri generali nelle bollette del gas.
Infine, per ciò che riguarda il 'bonus sociale', è previsto uno stanziamento di 450 milioni di euro per sostenere le famiglie in condizione di disagio economico o in gravi condizioni di salute.
Per Marco Granelli, Presidente nazionale di Confartigianato, 'ora va affrontato e risolto lo squilibrio incomprensibile che costringe i piccoli imprenditori a caricarsi i costi degli altri utenti, in base all’assurdo meccanismo: meno consumi, più paghi. Nel 2020, tra oneri e sostegno alle agevolazioni degli energivori, le piccole imprese con soltanto il 32% dei prelievi di energia hanno sostenuto il 49% del gettito richiesto alle aziende. Si tratta di una sperequazione insostenibile e da correggere al più presto, anche in considerazione degli obbiettivi posti dal Green Deal che chiede all’Italia di raddoppiare da qui al 2030 la capacità di generazione da fonte rinnovabile: le micro e piccole imprese devono essere protagoniste del Green Deal e non pagarne il prezzo attraverso una bolletta elettrica che le penalizza ingiustamente'.
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