Come ogni anno, anche nel 2015 è stato siglato tra Associazioni imprenditoriali e Istituzioni il Protocollo d’Intesa a difesa l'arenile da commercio e servizi abusivi, quali ad esempio il praticare massaggi e tatuaggi da parte di persone che non hanno nessun requisito di professionalità e non possono garantire alcuna igiene.
“Come ogni anno siamo a chiedere alle Forze dell'Ordine di aumentare i controlli sulle spiagge e in modo particolare di allargare l'attività investigativa tesa a prevenire ogni attività illecita. Le Forze dell'Ordine hanno già provveduto a diversi sequestri di merce contraffatta, ma la percezione che ognuno di noi ha, nel frequentare le nostre spiagge, è quella di una desolante rassegnazione. La lotta è impari, pare troppo ampio il territorio da sottoporre a controllo ed elevato il numero di persone che si predispongono ad operare illecitamente rispetto al numero di uomini che le Forze dell'Ordine possono mettere in campo.” E' questa l'amara considerazione di Tiziano Samoré, Segretario provinciale di Confartigianato. “Ma non possiamo arrenderci, e quindi i preposti al rispetto della legge occorre che intensifichino e qualifichino ulteriormente la loro attività (ma perché non si possono fare servizi in borghese nelle spiagge?)”.
Oltre a questo occorre mettere in campo anche altre iniziative. Se in questi anni si è intensificato il numero di coloro che praticano attività abusive nelle nostre spiagge, significa che si è creato un interesse economico, che la pratica dell'attività illecita rende. Quindi se non vi fossero i compratori è del tutto evidente che il numero di coloro che offrono merce contraffatta o servizi alla persona al limite della decenza non avrebbero più nessun interesse a svolgere tali attività. E allora oltre a denunciare gli abusivi occorre multare anche i clienti.
Chi acquista merce contraffatta o servizi alla persona abusivi, sa che così facendo incrementa l'evasione fiscale creando una concorrenza sleale nei confronti di coloro che rispetta le regole, e per di più alimenta un mercato sotterraneo controllato dalla criminalità organizzata. Chi acquista oggetti contraffatti sa che questi possono diventare pericolosi per salute, perché non garantiscono il rispetto di nessuna regola sull'utilizzo delle materie prime utilizzate per la loro fabbricazione.
Il paradosso è che nel nostro Paese sono in forte aumento le cause penali per la mala sanità, ma quando arriviamo in spiaggia ci sono migliaia di persone che ritengono del tutto normale farsi mettere le mani addosso dalla prima persona che passa tra i lettini.
Confartigianato chiede quindi alle Istituzioni e alla Forze dell'Ordine di iniziare una seria attività che porti a sanzionare i compratori da spiaggia.
“Occorre abbandonare il falso buonismo incarnato da coloro che teorizzano che non si può multare il turista altrimenti questo parlerà male di noi o evocando possibili crisi diplomatiche nel caso di turisti stranieri. – conclude Tiziano Samorè - Se questo fosse vero, e non lo è, mi si dovrebbe spiegare perché questo rappresenta un problema se la sanzione viene elevata in spiaggia, mentre il problema non esiste nel caso di omesso scontrino da parte di una gelateria o bar. Per questo abbiamo apprezzato il tentativo ancorché timido (25/75 euro) del Sindaco di Ravenna di porre ordine sull'argomento, con l'auspicio che una ordinanza sia adottata anche nei comuni che ne fossero al momento sprovvisti. Ora che l'ordinanza nel Comune di Ravenna è operativa, ne chiediamo l'attenta applicazione. Ad ottobre verificheremo quante sanzioni sono state emesse”.