ALBO GESTORI AMBIENTALI: RINNOVO COMMISSIONI REGIONALI E PROVINCIALI

News / Ambiente, sicurezza e qualità - venerdì 31 mag 2024 alle 13:03 | A cura dell'Ufficio Stampa


Le Commissioni delle 21 sezioni regionali e provinciali dell’Albo gestori ambientali, ad esclusione della Valle d’Aosta che andrà a scadenza nel 2025, hanno terminato il loro mandato quinquennale il 12 aprile scorso. Come ogni organo della Pubblica amministrazione hanno avuto 45 giorni di prorogatio per gestire l’ordinario e l’indifferibile. La prorogatio è terminata il 28 maggio scorso.

Pertanto dal 29 maggio le 20 Sezioni, non possono deliberare alcun provvedimento di iscrizione, variazione, inserimento nuovi mezzi , autorizzazioni di nuovi codici EER, cancellazioni, etc …), in assenza di 20 Decreti del Ministro dell’ambiente che nomini le rispettive Commissioni di sezione (composte da 4 membri espressi dalla CCIAA , dalla Regione, dall’ UPI e dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica). Ad oggi il MASE informa che le bozze dei decreti sono in lavorazione e verranno inviate alla Corte dei Conti per le verifiche del caso. La Corte dei Conti impiega mediamente un tempo di 30-45 giorni per completare le istruttorie e restituire il parere.

Al fine di non bloccare l’operatività di 172.000 imprese iscritte, il Comitato nazionale sta valutando se, come e per quanto tempo, esercitare i poteri sostitutivi previsti dall’art. 5 comma f del DM 120/2014. Come potrete immaginare l’istituto del potere sostitutivo del Comitato nazionale è stato previsto in casi emergenziali per un numero limitato di sezioni vacanti e non per tutta Italia (da inizio anno le sezioni hanno deliberato e notificato 46.554 provvedimenti...).

Pertanto la situazione imporrà uno stop forzato alle attività dell’albo e potrebbe creare di disagi alle imprese fino all’emanazione dei decreti di nomina di competenza diretta del MASE. Disagi per le imprese ai quali il Comitato nazionale cercherà, per quanto possibile e per quanto di sua competenza, di porre rimedio compatibilmente con i mezzi e i tempi a disposizione.

Anche Confartigianato nazionale è già intervenuta su Ministero per sollecitare una veloce risoluzione del problema.


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