ALBERTO MAZZONI NUOVO SEGRETARIO DELLA SEZIONE DI FAENZA

La Giunta Esecutiva Provinciale di Confartigianato, su indicazione del Consiglio di Sezione di Faenza, ha deliberato la nomina di Alberto Mazzoni a Segretario della Sezione Confartigianato di Faenza: Mazzoni succede a Tiziano Samorè, che dal giugno scorso riveste l’incarico di Segretario provinciale.
 

Alberto Mazzoni, 38 anni, sposato, è entrato in Confartigianato nel 2008 con l’incarico di Responsabile Sindacale dell’area faentina, ruolo che ha ricoperto fino alla nomina a Segretario.
Per Confartigianato, ha inoltre l’incarico di Responsabile provinciale di due categorie quali l’Artigianato Artistico ed i Servizi alla persona.
 

Con il medesimo atto, Paolo Vignini è stato confermato Responsabile dell’Area Servizi, ruolo che ricopre da diverso tempo, avendo oltre trent’anni di appartenenza a Confartigianato.
 

“Durante questi tre anni, ho avuto modo di conoscere il Sistema Confartigianato e quindi di apprezzare il lavoro delle persone che da tempo contribuiscono a rendere la Confartigianato un punto di riferimento per l’artigianato e la piccola e media impresa ed anche per coloro che decidono di intraprendere un’attività e cercano un interlocutore in grado di spiegare prima e seguire poi, tutti gli aspetti di un’attività in proprio - ha detto Alberto Mazzoni - E’ un incarico che mi onora e che cercherò di portare avanti con il massimo dell’impegno, avvalendomi della preziosa collaborazione dei miei colleghi della sede di Faenza, a partire da Paolo Vignini e, più in generale, di tutti quelli delle varie sedi dislocate in tutta la provincia di Ravenna.
E’ un momento non facile per le imprese ed in generale per la nostra economia, ma la un valido sistema associativo come quello della Confartigianato della provincia di Ravenna, non ha paura di confrontarsi con i momenti difficili ed è in grado di aiutare le imprese ad affrontare le criticità del momento ed a guardare oltre, attraverso il suo ruolo di consulenza e quello di interfaccia con tutti i soggetti economici ed istituzionali”.