News / Ambiente, sicurezza e qualità - martedì 15 mag 2012 | A cura dell'Ufficio Stampa
Il Presidente nazionale di Confartigianato, Giorgio Guerrini, è intervenuto nuovamente in merito all'annoso problema del mancato funzionamento di Sistri e dei costi che comunque sono già stati sostenuti dalle aziende italiane. Le inchieste che in questi giorni sono state pubblicate su organi di stampa e televisioni nazionali, non hanno fatto che "confermare quanto sostenuto da Confartigianato in merito alle inefficienze, alla complessità e agli inutili costi del Sistri per le imprese chiamate ad attuarlo. Il sistema telematico per la tracciabilità dei rifiuti pericolosi va superato e deve essere istituito un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti che risponda ai requisiti di efficienza, economicità ed efficacia”.
Giorgio Guerrini, Presidente di Confartigianato, ha ricordato infatti che “negli ultimi due anni 325.470 imprenditori italiani hanno speso 70 milioni di euro per iscriversi al Sistri, acquistare oltre 500mila chiavette usb e quasi 90mila black box. Risultato: il Sistri non è mai partito. I motivi della mancata attuazione sono le procedure complicate e costose, i problemi e ritardi nella distribuzione dei dispositivi USB e nell'installazione delle black box,i malfunzionamenti dovuti a difetti strutturali nell'hardware e nel software, i continui correttivi legislativi e procedurali”.
“Non basta – aggiunge Guerrini - il differimento, deciso dal Ministero dell'Ambiente, del pagamento del contributo SISTRI al 30 novembre 2012. Il contributo va soppresso perché si riferisce ad un servizio che non esiste. Va ripensato l’intero sistema, tenuto conto della sostanziale inoperatività del Sistri a fronte delle quote già versate dalle imprese negli ultimi due anni”.
“Nessuno – sottolinea Guerrini - mette in dubbio la necessità di combattere le ecomafie. Ma bisogna riuscire a farlo con modalità semplici in capo alle imprese per garantire una gestione efficiente e poco costosa ed efficaci risultati”.
A questo argomento è stata dedicata la puntata di Report dello scorso 13 maggio
Alleghiamo il file PDF dell'inchiesta pubblicata da La Repubblica di venerdì 11 maggio
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