News / Ufficio sindacale - giovedì 07 feb 2013 | A cura dell'Ufficio Stampa
La Tares (Tassa Rifiuti e Servizi) è la nuova tassa che sostituisce il precedente regime per pagare il cosiddetto “rusco”. Ingloba la TIA (Tariffa Igiene Ambientale) e prevede un’ulteriore quota per i servizi indivisibili (pubblica illuminazione, strade, sicurezza) che costerà ai cittadini e agli imprenditori almeno 30 centesimi per ogni metro quadrato a ruolo per il servizio rifiuti
Il Parlamento ne ha recentemente disposto lo slittamento dei termini di pagamento al mese di luglio, slittamento che ha provocato le lagnanze dell'ANCI.
Mercoledì 6 febbraio la Confartigianato della provincia di Ravenna ha organizzato un convegno su questo argomento, nel corso del quale è stato presentato uno studio, realizzato dal Servizio Fiscale dell'Associazione, nel quale vengono rappresentati i costi e gli aumenti sopportati dalle aziende con questa nuova tassa (vedi file allegato).
Riccardo Caroli, Presidente provinciale di Confartigianato, su questo punto ha invitato la politica "a rendersi pienamente conto dello stato in cui versano le piccole e medie imprese italiane". Ed a questo scopo, nel corso della serata, viene illustrata la ricerca realizzata dal Servizio Fiscale della Confartigianato provinciale che, prendendo ad esempio alcune attività tipo, dimostra come, applicando alla tariffa rifiuti 2012 l’aumento programmato dell’8% cui va aggiunta l’addizionale Eca del 10% (non prevista nel regime di tariffa rifiuti), il 5% di addizionale provinciale, e da ultimo i 30 centesimi per metro quadrato per i servizi indivisibili, gli aumenti per le imprese saranno mediamente del 30%.
Per Riccardo Caroli le Aziende "non ne possono più. Se saranno mantenute le previsioni sulla Tares e non vi sarà una riduzione dell’Imu, il sistema imprenditoriale della nostra provincia registrerà aumenti, nel triennio 2011 - 2013, che supereranno anche il 100%. Ad esempio a Ravenna un negozio di parrucchiera che nel 2011 pagava tra ICI e Tariffa rifiuti 780 euro, nel 2013 tra Imu e Tares andrà a pagarne 1655".
Tiziano Samorè, Segretario provinciale di Confartigianato, si è appellato agli Enti Locali, perchè la normativa che introduce questa nuova tassa demanda alle Amministrazioni Comunali la regolamentazione sulla determinazione delle tariffe: "in un momento così pesante per l’economia, dove nelle cosiddette fasce deboli sono entrate moltissime imprese e piccoli imprenditori, i poteri decisionali sulle tariffe e sulle imposte in capo agli Enti Locali devono essere valutati con grande attenzione. Occorrono equilibrio ed equità.
Il Tavolo dell’imprenditoria, di cui fa parte anche Confartigianato, ha recentemente chiesto degli incontri con i Comuni della provincia proprio per questo.
E' indispensabile che gli Enti Locali avviino una programmazione pluriennale del prelievo fiscale locale, e che l’obiettivo sia quello di un reale contenimento della pressione fiscale da realizzare andando a rivedere in modo strutturale la spesa corrente dei Comuni.
Una pressione fiscale così alta, per il sistema delle imprese, non solo ha già superato ogni limite, ma sta provocando enormi danni in termini di perdita di competitività, chiusure e, naturalmente, riduzione dell'occupazione".
Qui sotto il videoservizio realizzato da Ravenna Web TV:
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