News / Ufficio sindacale - martedì 06 ago 2013 | A cura dell'Ufficio Stampa
"La volontà di rintrodurre l’operatività del Sistri dal 1° Ottobre 2013, ha trovato una dura reazione da parte di Confartigianato, che a livello nazionale ha deciso di non rinnovare l’accordo con Unioncamere per le operazione di “riallineamento” dei dati aziendali per le USB e BLACK BOX e per la ripresa della collaborazione inerente la loro distribuzione", così il Segretario Provinciale della Confartigianato di Ravenna, Tiziano Samorè, sottolinea la necessità di superare il Sistri che, in questi anni, ha prodotto soltanto inefficienze, complessità e inutili costi per le imprese chiamate ad attuarlo, senza alcun risultato concreto in tema di tutela dell'ambiente.
Negli ultimi tre anni il Sistri è costato agli imprenditori italiani 250 milioni di euro e non ha mai funzionato e la recente consultazione avviata dal Ministero dell’Ambiente, che ha visto la partecipazione di 31 organizzazioni di rappresentanza, ha portato alla sottoscrizione di un documento comune che annuncia la necessità di superare il SISTRI, ritenuto in maniera unanime inefficiente e inapplicabile.
Questo sistema va completamente riprogettato e sostituito con un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti pericolosi che risponda a criteri di efficienza, trasparenza, economicità e semplicità.
I motivi della mancata attuazione spiega Samorè sono "le procedure complicate e costose, i problemi e i ritardi nella distribuzione dei dispositivi USB e nell’installazione della black box, i malfunzionamenti, i continui correttivi legislativi e procedurali".
"Nessuno - sostiene Samorè - mette in dubbio la necessità di combattere le ecomafie, ma bisogna riuscire a farlo con modalità semplici in capo alle imprese per garantire una gestione efficiente e poco costosa ed efficaci risultati: facciamo come fanno gli altri grandi Paesi dell’Europa. Ci fa piacere che il Presidente della Commissione Ambiente della Camera, On. Realacci, abbia colto quanto Confartigianato sostiene da tempo: se il Sistri non funziona è meglio cambiare rotta. Ora attendiamo la risposta dei Ministri dell’Ambiente Orlando e dello Sviluppo Economico Zanonato, alle indicazioni espresse nell’interrogazione parlamentare dallo stesso Realacci".
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