Tari: più 20,66% per le Imprese artigiane e più 107,62% per le aree operative scoperte
Le Associazioni dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa, con un comunicato, hanno chiesto con forza ai Comuni appartenenti all’Unione della Bassa Romagna di rinviare l’adozione delle delibere sulla Tari ribadendo l’insostenibilità degli aumenti previsti che vanno da un più 20,66% per i capannoni artigianali ad un più 107,62% delle aree operative scoperte.
'Sollecitiamo - ribadiscono i rappresentanti di Cna Mario Betti e Roberto Massari e Confartigianato Noemi Zani e Luciano Tarozzi - la revisione della ripartizione del costo del servizio tra utenze domestiche e non domestiche, da sempre sbilanciata a sfavore delle aziende. Non è più possibile che, mediamente, il 30% delle superfici complessivamente occupate dalle aziende sul territorio paghi oltre il 40% del costo del servizio; è necessario ribadiscono le due Associazioni imprenditoriali un vero sostegno all’economia e ci aspettiamo un segnale che vada decisamente in questo senso'.
Le Associazioni artigiane chiedono inoltre di alleggerire le procedure burocratiche e rendere facilmente interpretabili le norme previste per la richiesta di agevolazioni, al contrario, i Comuni hanno proposto un modello di autocertificazione con valenza penale in sostituzione di una semplice comunicazione.
Confartigianato e Cna ritengono indispensabile un confronto vero che tenga conto della situazione di crisi economica che continua ad essere gravissima, chiedono alle Amministrazioni di tenere aperta la possibilità di modificare il piano tariffario e il Regolamento Tari, diversamente si dovrebbe interpretare questo segnale come una mancanza di attenzione a quegli imprenditori che ogni giorno si sforzano di tenere aperte le imprese.