ABUSIVISMO: OCCORRE PERCORRERE ANCHE NUOVE STRADE

News / Ufficio sindacale - martedì 12 ago 2014 | A cura dell'Ufficio Stampa


Oasi Confartigianato lancia un appello alle Istituzioni ed alle Forze dell’Ordine per evitare che il fenomeno dell’abusivismo commerciale, artigianale e della contraffazione, sulla costa della provincia di Ravenna, raggiunga livelli incontrastabili.

 

L’Associazione di rappresentanza degli operatori balneari riconosce lo sforzo e i numerosi interventi di Questura e Forze dell’Ordine che nel corso del 2014, con particolare attenzione alla stagione turistica, hanno permesso di sequestrare importanti quantitativi di merce contraffatta, denunciato falsi massaggiatori e tatuatori (attività che se non svolte in ambienti adatti e con la presenza di professionisti possono provocare seri danni alla salute), emettere molteplici rimpatri con fogli di via obbligatori ed intercettare rifornimenti agli abusivi. Da segnalare positivamente, tra l'altro, il progetto sperimentale dei giorni scorsi, dove droni e minibattelli stanno monitorando una porzione della spiaggia di Milano Marittima.

 

Senza percorrere nuove strade, questi interventi e gli sforzi di chi controlla il territorio, quindi, non potranno mai essere sufficienti per arginare completamente il fenomeno che quest'anno sta raggiungendo livelli mai registrati nel nostro territorio, il tutto amplificato dalle tensioni degli operatori che, vista la stagione turistica zoppicante a causa della crisi e del mal tempo, rischia di degenerare e ridurre l'appeal della nostra offerta turistica e ricettiva.

 

Trattandosi di un fenomeno che si alimenta anche della complicità degli acquirenti che per il solo fatto di “essere in vacanza” non si fanno scrupoli nel fare acquisti di prodotti contraffatti o di richiedere prestazioni ad operatori non abilitati, alimentando inconsapevolmente un mercato delinquenziale, Oasi Confartigianato ritiene che come va perseguito chi commercia abusivamente o presta attività legata al benessere delle persone in modo illecito, sia necessario sanzionare anche gli acquirenti. Questo sarebbe un segnale importante sul fatto che la legalità non è a senso unico.

 

E' poi il momento di mettere mano anche ad un altro intervento richiesto da tempo dalla categoria: l’IVA ridotta al 10% come per tutti gli altri operatori turistici. Non si comprende perchè per i soli operatori balneari, che nessuno può mettere in dubbio rappresentino uno degli anelli portanti del sistema turistico italiano, l’Iva applicata alla loro attività sia al 22%.

 

Un'imposizione meno pesante per i turisti ed un'azione coordinata per impedire una presenza massiccia di “ambulanti” sulle spiagge ed interventi a monte per stroncare chi rifornisce tali venditori, sono i temi portanti che, secondo Oasi Confartigianato, devono essere definiti e messi in campo anche in vista della prossima stagione 2015.

 


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