News / Ufficio sindacale - sabato 30 gen 2010 | A cura dell'Ufficio Stampa
Pubblichiamo l'intervento unitario di Confartigianato e Cna: ' La discussione sui bilanci di previsione dei Comuni della Bassa Romagna e dell’Unione dei Comuni non può non tenere conto della crisi economica che ha fatto seguito alla crisi finanziaria globale e che sta colpendo pesantemente anche la realtà produttiva del nostro territorio.
Assistiamo oggi ad una forte difficoltà per le aziende a reperire le risorse finanziarie necessarie a fare fronte ai problemi generati dalla crisi sul fronte della liquidità aziendale ed agli investimenti necessari comunque per la vita di una impresa con conseguenti possibili pesanti ripercussioni sul fronte occupazionale.
Con forte impegno Confartigianato e CNA hanno partecipato, insieme alle altre associazioni di categoria e alle organizzazioni sindacali, alla stesura degli accordi, prima a livello di Bassa Romagna poi a livello Provinciale, volti a costruire i presupposti per il sostegno alle imprese ed alle famiglie anche attraverso il concorso degli Enti Locali e degli Istituti di Credito.
Gli artigiani e le PMI hanno fatto e continuano a fare argine a questa difficile situazione di crisi. Tutti i livelli istituzionali devono essere orientati alla ricerca di strumenti utili a superare questo periodo: a livello nazionale devono essere identificate soluzioni, devono essere approvati provvedimenti immediati, semplici e concreti, che consentano a tutte le imprese di affrontare la crisi. Le nostre Associazioni hanno già da tempo denunciato come la tenuta sociale dell’Italia dipenda dalla tenuta del sistema economico delle piccole imprese: esse rappresentano infatti il 95% del totale delle imprese.
La Legge Finanziaria ed i provvedimenti anticrisi varati fino ad oggi non sembrano andare però nella giusta direzione.
Uno dei motivi delle critiche, che le nostre Associazioni nazionali hanno mosso all’attuale Governo, è proprio legato al mancato allargamento dei vincoli imposti dal patto di stabilità agli enti locali, specialmente nei confronti degli Enti che hanno avuto una virtuosa gestione dei propri bilanci. In questo senso ci auguriamo una rapida revisione dei criteri stabiliti dal patto di stabilità ed una vera riforma federalista dello Stato che porti ad una maggiore autonomia finanziaria degli enti locali.
In questo contesto economico è quindi necessario che i Comuni della Bassa Romagna, insieme a tutte le altre istituzioni locali, continuino e rafforzino concretamente le loro azioni tese ad incentivare la piccola e media impresa consolidando principalmente i consorzi fidi, enti che hanno sempre operato per dare un grande contributo alla crescita dell’economia.
Fino al 2007, i criteri che il Patto di Stabilità imponeva ai Comuni erano diversi così come era diversa la loro disponibilità finanziaria destinabile agli investimenti; anche l’autonomia impositiva delle Amministrazioni Comunali sul tema ICI era differente. In quegli anni, sul piano economico si registravano indici di crescita e non gli attuali indici di grave crisi che mettono a rischio molte delle piccole e medie imprese ossatura portante dell’economia del nostro territorio.
Proprio per questo stato generale delle cose, che vede anche gli Enti Locali in forte difficoltà, alle poche risorse economiche messe a disposizione per gli investimenti si devono affiancare politiche che, non costando nulla alle casse dei Comuni dal punto di vista finanziario, diano “respiro” e soprattutto strumenti che dimostrino alle imprese che gli Enti Locali sono “al loro fianco”; un esempio per tutti: realizzare una concreta semplificazione burocratica.
Ribadiamo la necessità di una forte attenzione da parte delle Amministrazioni Locali in materia di appalti e delle regole fondamentali che attengono all’esecuzione in qualità dei lavori per la realizzazione delle opere pubbliche. Il sistema di affidamento delle opere pubbliche con il criterio del massimo ribasso, infatti, non ha sempre dato i risultati previsti andando a volte a penalizzare le imprese locali e molto spesso la qualità degli interventi.
Confartigianato e CNA sostengono la necessità di favorire, in questa situazione di crisi, una politica degli investimenti che abbia come destinazione prevalente la manutenzione del patrimonio pubblico. In molte occasioni abbiamo sottolineato come, nel breve periodo, questi interventi possono costituire un’importante opportunità per tutto il settore delle costruzioni e dell’impiantistica del territorio soprattutto se verranno utilizzate appieno le modalità previste dall’attuale ordinamento legislativo in tema di appalti pubblici quali il cottimo fiduciario o la procedura negoziata.
Oltre il 40 per cento delle imprese artigiane della provincia di Ravenna fa parte del settore delle costruzioni, nel territorio della Bassa Romagna 1480 aziende su 3395 iscritte alla Camera di commercio al 30/09/2009.
In questo contesto di crisi vogliamo però sottolineare l’importanza che assume l’avvenuta costituzione dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, organismo fortemente sostenuto dalle Associazioni Imprenditoriali fin dai tempi precedenti la crisi come testimonia ad esempio il documento sottoscritto in materia di PSC. Questa “nuova” istituzione infatti, oltre ad essere al servizio dei Comuni che vi aderiscono, deve concretamente porsi al servizio dei cittadini e delle imprese attraverso la costituzione di un sistema territoriale coeso, capace di competere a livello nazionale ed internazionale, inserito pienamente nel sistema regionale. Per fare ciò deve accrescere la qualità dei servizi erogati, aumentare la capacità di progettazione e reperimento delle risorse favorendo economie di scala che aiutino i singoli Comuni a superare le sempre crescenti difficoltà di bilancio.
Riteniamo non più procrastinabile la costituzione di un tavolo tecnico per la semplificazione regolamentare e burocratica; di pari passo deve essere reso concretamente operativo lo Sportello Unico delle Attività Produttive che ricomprenda fin da subito al suo interno lo Sportello Unico per l’Edilizia produttiva, punto irrinunciabile per le nostre Associazioni di Categoria e le imprese che rappresentiamo.
CNA e Confartigianato vogliono, partecipando a questa iniziativa, dare un contributo concreto alla discussione sui bilanci nell’interesse delle imprese che rappresentiamo e per un consolidamento e rafforzamento della struttura socio economica del nostro territorio.'
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