News / Ufficio sindacale - mercoledì 30 mar 2016 | A cura dell'Ufficio Stampa
Il made in Italy ha per protagoniste 319.000 imprese artigiane manifatturiere con 972.000 addetti che producono l’eccellenza manifatturiera apprezzata nel mondo. Nel 2015 gli artigiani e le piccole e micro imprese italiane hanno esportato prodotti per un valore di 115,9 miliardi di euro, massimo storico, pari al 7,1% del Pil, con un aumento del 3,9% rispetto al 2014 (dati Ufficio Studi Confartigianato).
"Con questi numeri, nessun Paese al mondo più dell’Italia ha il dovere di difendere e valorizzare l’identità dei propri prodotti. Ben venga, quindi, una legge che punta a certificare l’origine e la qualità della nostra manifattura e a promuovere la trasparenza dell’informazione ai consumatori”. Così il Presidente di Confartigianato, Giorgio Merletti, commenta la proposta di legge “Disposizioni per l’introduzione di un sistema di tracciabilità dei prodotti finalizzato alla tutela del consumatore”, approvata oggi alla Camera.
“La proposta di legge – sottolinea il Presidente Merletti – ha il merito di valorizzare gli aspetti distintivi della manifattura italiana, certificandone la filiera produttiva. I piccoli imprenditori sono campioni e ambasciatori all’estero del ‘saper fare’ italiano e contribuiscono a mantenere in attivo la nostra bilancia commerciale. Ma non possiamo accontentarci di questi risultati. La battaglia in difesa del made in Italy deve diventare la priorità dell’agenda del Paese. Occorre garantire, con norme nazionali ed europee, la tracciabilità dei prodotti per identificarne l’origine, certificare l’identità del vero made in Italy realizzato nel nostro Paese e distinguerlo così dalla concorrenza sleale di quelle aziende che mettono un’etichetta made in Italy su prodotti fatti realizzare dall’altra parte del mondo”. “La competitività dei nostri prodotti – aggiunge il Presidente Merletti – si garantisce con un’operazione verità sulla loro origine, informando correttamente i consumatori che devono essere messi nelle condizioni di scegliere con convinzione i nostri prodotti e di diffidare delle ‘imitazioni’. Un consumatore più informato, responsabile e consapevole è l’arma migliore anche per contrastare il fenomeno della contraffazione che, soltanto nel settore della moda, ogni anno distrugge 88.000 posti di lavoro e causa alle aziende minori ricavi per 10 miliardi”.
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