News / Ufficio sindacale - venerdì 01 dic 2017 | A cura dell'Ufficio Stampa
Nei prossimi mesi anche il Comune di Ravenna dovrà dotarsi del nuovo Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS). Si tratta di uno strumento che definirà, sulla base di quanto previsto dalle normative europee, nazionali e regionali (PAIR2020), gli interventi su mobilità, traffico, aree pedonali, trasporto pubblico e distribuzione delle merci.
Un provvedimento di grande portata, quindi, non solo per tutti i cittadini, ma anche e soprattutto per le aziende insediate a Ravenna, perchè anche dalle scelte sulla viabilità dipende la possibilità (o meno) di ‘fare impresa’ in una determinata zona. E ‘fare impresa’ non è un semplice slogan: significa certezza nella continuità aziendale, veder garantita la possibilità di investire, offrire sviluppo, servizi e occupazione.
Negli ultimi mesi, insieme alle altre organizzazioni aderenti al Tavolo Provinciale delle Associazioni imprenditoriali della provincia di Ravenna, anche Confartigianato è stata parte attiva nella stesura di un documento nel quale sono state condensate le proposte e le richieste all’Amministrazione Comunale, affinchè il nuovo PUMS sia volto prioritariamente al miglioramento della qualità della vita e dell’ambiente: attraverso interventi volti a ridurre l’inquinamento, ad implementare l’offerta di trasporto pubblico a bassa emissione, la fluidificazione del traffico nonché la sua moderazione anche tramite l’ampliamento delle aree pedonalizzate o soggette a ZTL e la creazione di ulteriori percorsi ciclabili, nonché l’aumento delle infrastrutture dedicate alla sosta nell’area urbana della città.
In pratica, con questo documento condiviso da tutte le rappresentanze imprenditoriali si chiede che nel PUMS vi sia concrete azioni volte alla salvaguardia del tessuto imprenditoriale locale, sia dal punto di vista l’approvvigionamento di beni al di fuori dei centri commerciali, che riguardo ad un reale sviluppo della fruibilità del centro cittadino.
In questi ultimi anni, il Tavolo Unitario delle Associazioni è già intervenuto più volte per criticare la ‘filosofia’ insita nelle previsioni alla base del PAIR2020 adottato dalla Regione Emilia Romagna. In particolare, per una errata lettura del contesto (che non avrebbe dovuto prevedere misure relative alle imprese emiliano romagnole senza metterle in relazione a quanto accade nelle regioni limitrofe) questo richiede alle aziende sacrifici troppo elevati per la riduzione (in alcuni casi, come vedremo, molto modesta) di un inquinamento rilevato sul nostro territorio ma prodotto anche in altre zone d’Italia. Inoltre crediamo che il PAIR sia in lampante contrasto con molte delle enunciazioni provenienti dall’Unione Europea, secondo le quali che i PUMS devono avere tra i propri obiettivi principali, il miglioramento dell’accessibilità e della fruizione dei centri cittadini, non la loro riduzione.
In allegato le proposte presentate dalle nostre Associazioni al Comune di Ravenna (documento completo e slides di presentazione)
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