Ieri sera il Consiglio Comunale ha approvato definitivamente il nuovo Piano Operativo Comunale (POC). Confartigianato e Cna di Ravenna ne hanno seguito l’iter fin dalla prima bozza, incontrando gli amministratori ed i tecnici del Comune e proponendo delle osservazioni il cui spirito si basava sulla costruzione di una regolamentazione che verta su criteri di snellezza dei testi, chiarezza, certezza e nella quale venga utilizzata la metodologia che ciò che non è vietato è permesso.
Entrando nel merito apprezziamo la scelta di inserire nel Piano Operativo Comunale (POC) tutte le aree produttive del nostro territorio per dare opportunità di sviluppo alle imprese, come per altro quella di un POC tematico per la logistica con il quale vengono definite importanti aree retro portuali per lo sviluppo del porto. Abbiamo inoltre valutato positivamente che in tema energetico oltre allo sviluppo dell’uso delle fonti rinnovabili, è prioritario la promozione del risparmio energetico.
Sono state introdotte dal Consiglio Comunale alcune positive novità che anche noi avevamo segnalato come possibili criticità per le imprese. Una di queste riguardava gli interventi sulla quota del 20% di ogni comparto che i privati devono cedere al Comune per la costruzione di edilizia sociale. E’ prevista solo la facoltà (e non più l’obbligo) per i privati di eseguire direttamente l’intervento costruttivo.
Inoltre è stata accolta la nostra richiesta dove chiedevamo, in sostanza, la possibilità di accelerare i tempi dei permessi attraverso la presentazione di un progetto unico (PUA) comprendente le urbanizzazioni.
Un altro rischio che, a nostro avviso, è stato modificato in positivo riguarda le aree standard riservate a verde pubblico o servizi comuni che dovranno essere sempre cedute al Comune e che solo in alcuni particolari casi, e previo accordo con l’impresa, potranno rimanere nella gestione dei privati stessi. Su questo, senza entrare nello specifico, riteniamo però che su alcuni Piani Unitari Attuativi del forese siano stati caricati di troppi oneri di opere d’interesse prevalentemente collettivo, oneri molto gravosi al punto da rendere inattuabile lo sviluppo dell’area stessa.
Siamo rimasti invece negativamente sorpresi che Provincia e Comune non abbiamo trovato un momento di sintesi che avrebbe consentito di non applicare a tutti i Piani Unitari Attuativi (residenziale e non residenziale) la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) che la stessa Provincia dovrà rilasciare.
Una misura questa che certamente non va nella direzione di semplificazione e accelerazione dei tempi. Condizioni più che mai necessaria in questo momento difficile per l’economia.
Tutto ciò farà slittare di mesi l’inizio degli interventi. Questo significherà anche maggiori oneri per le imprese a causa dell’applicazione delle nuove regole sull’ICI sulle aree edificabili.