CANONE RAI SENZA TV. UN ASSURDO BALZELLO. LA PROTESTA DI RETE IMPRESE ITALIA

News / Ufficio sindacale - venerdì 17 feb 2012 | A cura dell'Ufficio Stampa


Duro, il comunicato di Rete Imprese per l'Italia, sull'assurda richiesta della RAI di far pagare il canone anche alle imprese che non hanno alcun apparecchio televisivo, ma basata solo sul fatto che i moderni computer, tablet e telefonini, grazie ad internet, sono in grado di visualizzare i programmi televisivi.

Un balzello obbligatorio per tutti, in pratica, visto che ormai non ci sono più aziende che possano operare senza una PEC, senza una connessione ad internet per compilare pratiche e moduli, inviare allegati e listini.

Questo è il comunicato diramato in data odierna da Rete Imprese per l'Italia:

 

CANONE RAI: la Rai ‘tassa’ anche i computer degli imprenditori

Rete Imprese Italia dice no al canone speciale sulle imprese: un assurdo balzello da 980 milioni di euro
 
Un altro assurdo balzello si abbatte sulle imprese italiane. Questa volta è la Radiotelevisione italiana ad esigere il pagamento dell’abbonamento speciale per il possesso di apparecchi come computer e simili, normalmente non finalizzati alla ricezione di programmi televisivi.
Insieme alla neve, infatti, nei giorni scorsi sono fioccate su milioni di imprenditori e  lavoratori autonomi anche le richieste della Rai di pagare il canone speciale dovuto in virtù di un Regio Decreto del 1938.
A far scattare la protesta di Rete Imprese Italia (Casartigiani, Confartigianato, Cna, Confcommercio, Confesercenti) è l’imposizione del tributo sul possesso non solo di televisori ma anche di qualsiasi dispositivo atto o adattabile a ricevere il segnale tv, inclusi monitor per il Pc, videofonini, videoregistratori, Ipad, addirittura sistemi di videosorveglianza.
Come dire che basta avere un computer per essere costretti a pagare una somma che, a seconda della tipologia di impresa, va da un minimo di 200 euro fino a 6.000 euro l’anno.
E così Rete Imprese Italia ha calcolato che quasi 5 milioni di aziende italiane dovranno sborsare 980 milioni di euro.
Chi non paga è soggetto a pesanti sanzioni e a controlli da parte degli organi di vigilanza.
Secondo Rete Imprese Italia “quella del canone speciale Rai è una richiesta assurda perché vengono ‘tassati’ strumenti come i computer che gli imprenditori utilizzano per lavorare e non certo per guardare i programmi Rai. Tanto più se si considera che il Governo spinge proprio sull’informatizzazione per semplificare il rapporto tra imprese e Pubblica Amministrazione. In questo momento di gravi difficoltà per i nostri imprenditori, di tutto abbiamo bisogno tranne che di un altro onere così pesante e ingiustificato”.
Rete Imprese Italia chiede l’intervento del Governo e del Parlamento per esonerare le aziende dal pagamento del canone tv. In una lettera inviata al Presidente del Consiglio Mario Monti e al Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, Rete Imprese Italia sollecita l’esclusione da qualsiasi obbligo di corrispondere il canone in relazione al possesso di apparecchi che fungono da strumenti di lavoro per le aziende, quali computer, telefoni cellulari e strumenti similari.

 

AVVISO AGLI ASSOCIATI:

Come Confartigianato della provincia di Ravenna stiamo monitorando le richieste giunte dalla RAI e creando un database di indirizzi ai quali inviare velocemente e senza dispersioni eventuali novità.

Invitiamo pertanto le imprese associate che non utilizzino apparecchi televisivi ma abbiano ricevuto la richiesta della Rai ad inviarci, all'indirizzo e-mail paola.sabattini@confartigianato.ra.it, un messaggio di posta elettronica indicante:

- nominativo azienda

- settore di attività

- persona di riferimento

- indirizzo

- data di arrivo della richiesta

In questo modo ci aiuterete a rappresentarvi meglio. Grazie per la collaborazione.

 


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